Venerdì 21 maggio alle 18 presso il Lazzaretto di Cagliari, sarà inaugurata Avevo perso il giallo…l’ho ritrovato, mostra personale di ,
L’esposizione, che rientra nell’ambito della programmazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Cagliari ed è curata dall’ATI Cooperativa Sant’Elia 2003 – Orientare Srl, vuole essere un’antologica dell’artista villacidrese, con un percorso che propone 52 opere realizzate dal 2007 al 2021.E’ però il corpus prodotto durante l’anno della pandemia quello dominante in questa mostra in cui Marchionni si presenta con il suo nome, giocando allo stesso tempo con quello d’arte, usato a partire dal suo esordio artistico nel 2005. Un espediente per indicare la strada verso la nuova fase artistica di Marchionni che, per la prima volta, inserisce nelle sue piazze la figura.
Scrive la critica d’arte Alessandra Radaelli, nel testo di presentazione della mostra: «Ora Walter Marchionni consegna allo sguardo del pubblico una nuova serie che per certi versi si può immaginare come la sintesi delle precedenti, ma più ragionevolmente rappresenta un ulteriore passo nell’evoluzione coerente di un percorso molto netto e pensato. Le nuove città non solo si sono animate di una vita – la figura – che quelle precedenti ignoravano, ma vanno lentamente ritrovando la potenza del giallo. Forse come un segno di speranza. (…) La figura è al tempo stesso presenza che ci ancora al qui e ora e intelligente escamotage formale per dirigere lo sguardo e agganciare la prospettiva a un dato di realtà. Mentre quella sua ombra lunga, densa di echi surrealisti, ci spinge a riflettere sul nostro essere irrimediabilmente qualcosa e il suo contrario, volti e maschere, immagini reali e immagini riflesse».
“Avevo perso il giallo…l’ho ritrovato” sarà visitabile nella Sala Archi sino all’11 luglio, tutti i giorni dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:00.
BIO
Walter Marchionni nasce a Villacidro nel 1963. Figlio di Dino (urbinate, noto incisore ed acquerellista proveniente dall’Istituto d’Arte di Urbino, attivo dal ’54 a Villacidro, dove ha insegnato arte per oltre trent’anni, e deceduto nel 1994) esordisce nel mondo dell’arte, con il nome d’arte di “Giò Tanchis”, con alcune esposizioni nel 2005.
Il periodo precedente a questa data è segnato da un forte coinvolgimento nel mondo dell’arte con l’attività di curatore ed organizzatore di mostre in collaborazione con le più importanti istituzioni della Sardegna. Organizzazioni come PERLARTE e ONNIART sono sue creature.
Nel 2007 espone nel centro culturale “Montegranatico” di Sanluri in contemporanea all’esposizione di alcune incisioni del maestro Sassu. Nel gennaio del 2008 la sua prima personale nel Centro Culturale d’Arte “Exmà” del Comune di Cagliari.
Nel mese di maggio sempre del 2008 “Spagna-Sardegna Viaggio pittorico” con il patrocinio dell’Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Spagna in Italia, allestita nella Galleria Lazzaro by Corsi di Milano al Broletto. (testi critico Prof. Montaldo, Prof. Giorgio Pellegrini). In contemporanea viene allestita con il Patrocinio del Comune di Sassari la mostra “Magma, nero … basalto” nella Sala Duce di Palazzo Ducale in Sassari.
Nell’aprile del 2010 esposizione nella Sala degli Archi del Centro d’Arte e Cultura “Il Lazzaretto” di Cagliari della mostra “Spirito Indomito”, improntata prevalentemente sulle figure del toro e del cavallo (testi Giorgio Pellegrini).
Novembre 2012 allestisce la mostra “Spirito Indommito” nelle Sale del Palazzo del Collegio Rraffaello ad Urbino con il Patrocinio del Comune di Urbino, del Legato Albani. Testi di Alessandra Redaelli).
Nel marzo 2014 viene allestita una sua mostra personale al Museo “Ca La Ghironda” di Zola Predosa Bologna, presentata e curata dal Prof. Martani.
Nel 2015 la svolta. Nell’approccio alla realizzazione delle opere per la mostra a Carbonia, inizialmente proteso verso una rappresentazione del minatore come eroe ma anche gladiatore, nel suo lavoro quotidiano all’interno delle viscere della terra, si sviluppa una nuova visione della città stessa come luogo magico. In quello stesso anno viene allestita la mostra “Enigma metafisico. Carbonia abbacinante”.
Nello stesso anno segue la mostra a Milano all’Archivio Lazzaro con le stesse tematiche e una serie di opere che reinterpretano alcune strutture della città (testi di Alessandra Redaelli).