Sassari- La Cisal Federenergia non fermerà il “grande esodo” degli ex Esaf.
«Abbanoa sta finendo in braghe di tela a causa di decisioni gestionali sciagurate»
Maria Teresa Pisu, segretario generale Cisal Federenergia
Lo spostamento dei 450 lavoratori, da Abbanoa al cosiddetto sistema Regione, era cominciato alla fine del 2020 e ora rischia di lasciare il gestore idrico in braghe di tela. «Le nostre proposte per risolvere la questione sono cadute nel vuoto – spiega il segretario generale di Cisal Federenergia, Maria Teresa Pisu – non abbiamo intenzione di nascondere le inefficienze e la disorganizzazione dell’azienda».
«Meno di anno fa – continua Maria Teresa Pisu – avevamo proposto all’azienda di intavolare una trattativa convocando i lavoratori per venire a capo di una situazione molto complicata, offrendo una opportunità di progetto gestionale condivisibile per superare le incertezze incentivandoli a restare definitivamente in azienda. Proposta come sempre caduta nel vuoto, simile alla sorte di tante altre».
A quel punto il travaso è diventato incontrollabile, e una moltitudine di professionalità essenziali per tenere in piedi Abbanoa – periti industriali, geometri e operatori esperti, impiegati nei settori strategici aziendali come gli impianti di potabilizzazione, laboratori provinciali di analisi reflue e potabili, distribuzione reti e amministrativi – ha cominciato a fare i bagagli per entrare nel sistema regionale.
«Tutti i nodi vengono al pettine – riprende Maria Teresa Pisu – e oggi la situazione sembra irreversibile. Non c’è una strategia, manca il piano di riorganizzazione aziendale, manca la pianta organica e manca soprattutto il confronto con le organizzazioni sindacali. Questo anche perché in tutti questi lunghi anni Abbanoa ha assunto decisioni gestionali in maniera unilaterale a danno proprio dei lavoratori ex Esaf».
Infatti, negli anni i lavoratori in questione si sono visti negare le progressioni di carriera e anche gli adeguamenti economici per mancato riconoscimento del livello contrattuale superiore. «Inoltre è peggiorato la vita lavorativa – sottolinea sempre Pisu – prevedendo rientri serali per tutte le giornate lavorative a cui non hanno corrisposto diminuzioni sostanziose dell’utilizzo degli straordinari e tantomeno della produttività».
«Oggi i problemi sono più evidenti e pressanti – precisa ancora il segretario generale – Abbanoa si conferma senza un progetto gestionale a lungo termine, senza visione del lavoro futuro, senza una programmazione per gestire la riorganizzazione del personale, la sua crescita e la collocazione coerente con la realizzazione dei progetti aziendali».
Visto il permanere di estrema confusione e incertezza, il sindacato ha deciso di non bloccare o posticipare il grande esodo.
«È soltanto l’ennesima scusa del gruppo dirigente – conclude il segretario generale – che vorrebbe ulteriormente schiacciare i diritti dei lavoratori vietando di scegliere tra il certo e l’incerto e tra il benessere psicofisico e lo stress quotidiano attuale».