Crediamo in Mario Draghi il Ricostruttore dell’Italia e crediamo nella sua idea di Europa. Crediamo in un capo del governo italiano che guida il G 20 con il rispetto del mondo e con la forza personale di un’autorevolezza internazionale che poggia sulle cose fatte, non sulle parole.
Ci sono un’idea solidale e il disegno di un’Europa federale che hanno oggi in Mario Draghi il rappresentante riconosciuto e che trasferiscono su un Paese fragile come l’Italia un surplus di credibilità che fa bene all’Europa e molto bene a noi.
Siamo tornati all’Italia di De Gasperi che con Schuman e Monnet fece l’Europa. Erano tre uomini di confine, ma uno era italiano, uno era tedesco e uno era francese. Lo stesso De Gasperi che ebbe nella coerenza meridionalista il tratto distintivo di una politica economica che portò al miracolo economico italiano e alla rinascita del Paese.
Ci piace ricordarlo oggi perché esattamente questa è la sfida che il governo Draghi e il suo ministro dell’economia Franco hanno declinato con le scelte strategiche e la serietà dell’impianto operativo del Piano nazionale di Ripresa e di Resilienza.
Questi sono i fatti internazionali e nazionali che si tengono insieme in questi pochi mesi di azione dell’esecutivo di unità nazionale guidato da Draghi e di cui è bene aumentare il tasso di consapevolezza comune.