Un’interrogazione parlamentare dei deputati M5S Paola Deiana e Luca Sut ha ribadito al Governo il problema dei possibili rischi legati alla sicurezza degli impianti idroelettrici, dove è in corso un processo di esternalizzazione dei servizi di sorveglianza.
Questa preoccupante situazione è dunque portata all’attenzione del Governo dagli onorevoli pentastellati che hanno presentato l’interrogazione per chiedere “quali iniziative si intendono eventualmente avviare, al fine di preservare adeguati livelli di sicurezza presso le grandi derivazioni d’acqua ad uso idroelettrico”.
Come già riferito nei mesi scorsi dai parlamentari, “alcuni concessionari quali A2A, Enel, Erg, Hydro Dolomiti Energia, gestori di impianti della Sardegna, del Friuli Venezia Giulia, del Trentino – Alto Adige, della Lombardia, del Piemonte, della Toscana e della Sicilia, stanno affidando il servizio a vigilanti facenti capo a società esterne che, in virtù di un intravisto obiettivo di contenimento dei costi aziendali, starebbero inserendo nuovo personale privo di adeguata professionalità, invece garantita dal personale interno precedentemente impiegato”.
“Una questione da non sottovalutare – dichiarano Deiana e Sut – sia per quanto concerne la tutela della sicurezza di popolazione e territori, che sotto il profilo occupazionale, dove desta preoccupazione il progressivo peggioramento delle condizioni di lavoro degli addetti, denunciato a più riprese dalle sigle sindacali coinvolte. I lavoratori sono talvolta impegnati anche per 16 ore consecutive presso gli impianti, considerando anche la reperibilità speciale che svolgono, in condizioni di solitudine, negli alloggi di servizio”.
“La sempre più frequente terziarizzazione dei servizi di guardiania – concludono i deputati M5S – sembra inoltre confliggere con gli accordi stipulati inizialmente tra concessionari idroelettrici e Regioni, compromettendo il patto con i territori montani dove gli impianti idroelettrici da sempre sono fonte di occupazione per la popolazione locale”.