Coldiretti Nuoro Ogliastra, invasione di cavallette da tre anni si chiede inutilmente prevenzione.
Prevenzione. È la parola che Coldiretti Nuoro Ogliastra insieme agli allevatori e agricoltori ripetono da tre anni, da quando le cavallette ogni primavera stanno divorando colture, pascoli ed erbai della valle del Tirso.
“È imbarazzante ripetere per tre anni le stesse cose e subire impotenti il flagello delle cavallette – evidenzia il presidente di Coldiretti Nuoro Ogliastra Leonardo Salis -. Serve prevenire, non chiediamo risarcimenti ma solo che si ponga fine a questo scempio con metodi sostenibili, che abbiamo più e più volte indicato con documenti ed a mezzo stampa”.
Da oltre un mese le locuste, cosi come il 2019, 2020, si sono impadronite dei campi lungo il Tirso che da Noragugume portano al Goceano, comprendendo i terreni dei Comuni che si affacciano alla Valle e li stanno radendo al suolo. I danni sono ingenti ma soprattutto si ripetono per il terzo anno e questo li rende insostenibili.
Ma nonostante ciò, più che risarcimenti gli agricoltori chiedono prevenzione: tra l’altro oltre ad essere davvero insufficienti (i soldi stanziati lo scorso anno) non sono neppure arrivati.
“Per questo ringraziamo il deputato Andrea Frailis che ha portato il problema in Parlamento all’attenzione del ministro delle Politiche agricole Patuanelli con una interrogazione” dice il presidente Leonardo Salis insieme al direttore Alessandro Serra.
Le soluzioni per eliminare le cavallette ci sono. “Innanzitutto arare i terreni – afferma il direttore di Coldiretti Nu-Og Alessandro Serra -. In questo modo si distruggono le uova delle cavallette dove da una ne nascono circa altre 30. Lo abbiamo chiesto già dal 2019 e ripetuto fino alla nausea lo scorso anno.
Si paghi almeno il gasolio agli agricoltori, mentre sui terreni comunali si finanzino i Comuni. Si mappino i terreni dove sono presenti e si incentivi l’aratura. Inoltre come dicono gli esperti si potrebbe intervenire con gli insetti antagonisti e con interventi mirati quanto ricompaiono la primavera prossima e sono, all’inizio, di facile individuazione”.
La presenza massiccia delle locuste in Sardegna è storica e ciclica. La loro nuova presenza è un mix tra conseguenza dei cambiamenti climatici e terre incolte, dovute alla crisi economica che ha investito anche l’agricoltura dapprima del Covid.
“Come abbiamo chiesto da oltre un mese chiediamo che gli assessori regionali all’Agricoltura e all’Ambiente vengano in queste campagne invase dalla cavallette – è la richiesta di Leonardo Salis – devono vedere con i propri occhi cosa sta succedendo e parlare con gli agricoltori che ancora una volta devono rinunciare ai loro raccolti e dovranno acquistare foraggio e mangimi per sfamare i propri animali.
E soprattutto prendano delle decisioni. Non serve stanziare nessun euro per risarcimenti che non risolvono il problema ma investire in prevenzione”.