Nella maggior parte dei casi i polmoni di un donatore vengono utilizzati per un trapianto doppio in un unico paziente. Il trapianto singolo può essere effettuato in pazienti per alcuni tipi di patologie e in presenza di specifici parametri clinici. Garantisce ottimi risultati funzionali, con il vantaggio che in questo modo è possibile curare due pazienti anzichè uno.
“Il trapianto singolo – spiega Alessandro Bertani, responsabile dell’Unità di Chirurgia Toracica e trapianto di polmoni – non presenta difficoltà tecniche o di prognosi. La criticità maggiore è la scelta delle indicazioni: in base al tipo di malattia e ad alcuni parametri clinici, ad esempio la colonizzazione batterica e la disomogeneità del danno d’organo, si decide quali pazienti potrebbero ricevere anche un trapianto singolo”.
Per effettuare due interventi di questo tipo contemporaneamente è necessario il lavoro simultaneo e coordinato di tre equipe complete chirurgiche, anestesiologiche e infermieristiche: una per il prelievo e due per gli interventi di trapianto dei riceventi. La difficoltà maggiore è legata, quindi, all’esecuzione in simultanea di due interventi complessi come il trapianto di polmone.
“I polmoni – sottolinea Alessandro Bertani – sono organi estremamente delicati. Il numero di donatori idonei per la donazione dei polmoni è di gran lunga inferiore rispetto ad altri organi come il fegato o i reni. Per questo è estremamente importante utilizzare tutte le strategie, come i trapianti di polmone singolo, per incrementare il numero dei trapianti di polmone e ridurre l’attesa dei pazienti in lista per trapianto”.
(ITALPRESS).