Cagliari, 21 maggio 2021 – “Con il taglio del 35 per cento delle risorse e la riduzione dei collegamenti, il Governo nega la continuità marittima ai Sardi”.
Lo affermano i deputati Andrea Vallascas, Pino Cabras ed Emanuela Corda del partito “L’Alternativa c’è”, che annunciano un’interpellanza al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili in merito alle procedure di gara in corso per l’affidamento delle rotte marittime per la Sardegna in regime di continuità territoriale e, in particolare, agli studi fatti in collaborazione con Invitalia in base ai quali è stato deciso quante risorse destinare e quali linee sovvenzionare.
“si rischia di spazzare via le speranze di sviluppo, in una fase in cui la ripresa economica deve essere necessariamente sostenutA,
per quanto riguarda la Sardegna, proprio la grave situazione del sistema dei collegamenti”.
«Il Ministero – spiegano – sta letteralmente spazzando via la continuità marittima della Sardegna assieme al diritto dei Sardi alla mobilità. Invece di potenziare i servizi, già gravemente carenti, sono state drasticamente ridotte le risorse per l’Isola.
Con i nuovi bandi siamo passati da un finanziamento annuo dedicato alla Sardegna di 52 milioni di euro a poco meno di 34 milioni.
Risorse insufficienti per un servizio che si è dimostrato inadeguato rispetto alle esigenze di sviluppo dell’Isola e sul quale sarebbe stato urgente investire nuove risorse. La più penalizzata la linea Civitavecchia-Arbatax-Cagliari per la quale i finanziamenti sono passati da 24 milioni l’anno ad appena 16».
«Al taglio delle risorse – proseguono – si aggiunge il depotenziamento dei collegamenti con la cancellazione di alcune linee sovvenzionate dallo Stato.
Da un totale di 9 linee, di cui 6 per la Sardegna, che operano con la precedente continuità, 4 saranno liberalizzate.
All’Isola resteranno 3 linee sovvenzionate, a cui se ne dovrebbe aggiungere un’altra che riceverà solo in parte delle compensazioni economiche».
«Non è accettabile – concludono – questa marcia indietro del Governo in tema di trasporti. Un atteggiamento grave che rischia di accentuare gli effetti dell’insularità, di compromettere le opportunità di sviluppo economico e di abbandonare un settore strategico alle dinamiche di mercato le cui conseguenze si sono già viste proprio in questi giorno con l’abbandono del porto di Arbatax da parte della CIN».