Come accadde negli anni del Dopoguerra si doti il Mezzogiorno di una centrale di progettazione e tutte le forze del territorio imprenditoriali e istituzionali si mobilitino per cogliere l’occasione del secolo non per blaterare insieme agli sceriffi del passato e ai capipopolo che si vogliono candidare al loro posto con ancora più demagogia e ancora meno competenza. Deve cambiare lo spirito e deve cambiare in fretta. Riflettiamo sulle coincidenze e sulla lezione che ci vengono dal racconto di Piovene della Napoli del 1955 e approfittiamo della coerenza meridionalista del disegno di sviluppo di Draghi a partire dalle semplificazioni e dalla nuova governance
di Roberto Napoletano, Direttore del Quotidiano del Sud – l’Altravoce dell’Italia
C’è un’immoralità sfuggente che è la più pericolosa.
Questa immoralità impalpabile non si fa afferrare ma lascia una scia di disastri perché incide sulla testa e sui comportamenti delle persone.
Siamo davanti al gioco degli specchi deformanti che toglie il futuro alle donne e agli uomini del Sud con quel cinismo intellettuale di finto meridionalismo che non ha gli occhi per guardare la realtà ma l’animo spregiudicato per continuare a indicare a tutti il solito dito ignorando la luna.
Si dice con disinvoltura che 82 miliardi e il 40% netto del Piano nazionale di ripresa e resilienza per il Mezzogiorno sono pochi, ancorché mai visti prima da almeno 40 anni, ma si omette di dire che la quota percentuale è invece molto più elevata perché il governo Draghi ha adottato il modello francese e, quindi, non si deve parlare di Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ma di Progetto Italia esattamente come a Parigi si parla di Progetto Francia.
Questa immoralità impalpabile non si fa afferrare ma lascia una scia di disastri perché incide sulla testa e sui comportamenti delle persone.
Siamo davanti al gioco degli specchi deformanti che toglie il futuro alle donne e agli uomini del Sud con quel cinismo intellettuale di finto meridionalismo che non ha gli occhi per guardare la realtà ma l’animo spregiudicato per continuare a indicare a tutti il solito dito ignorando la luna.
Si dice con disinvoltura che 82 miliardi e il 40% netto del Piano nazionale di ripresa e resilienza per il Mezzogiorno sono pochi, ancorché mai visti prima da almeno 40 anni, ma si omette di dire che la quota percentuale è invece molto più elevata perché il governo Draghi ha adottato il modello francese e, quindi, non si deve parlare di Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ma di Progetto Italia esattamente come a Parigi si parla di Progetto Francia.