La Guardia Costiera è stata impegnata nell’Operazione “Onda Blu”, tra i primi di aprile e maggio, che ha previsto centinaia di controlli mirati nell’intero ambito territoriale del Nord Sardegna.
A dirigere l’operazione il Centro di Coordinamento Ambientale Marino (C.C.A.M.) della Direzione Marittima di Olbia, disposta a livello nazionale dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, a tutela dell’ambiente.L’operazione “ONDA BLU”, incentrata sul contrasto alle violazioni relative agli scarichi idrici, al ciclo dei rifiuti ed al traffico di rifiuti via mare, è stata svolta attraverso l’impiego dei tre Nuclei Operativi di Polizia Ambientale (N.O.P.A.) istituiti presso le Capitanerie di porto di Olbia, Porto Torres e La Maddalena.
I Comandi territoriali hanno inoltre effettuato un monitoraggio costante del traffico marittimo mercantile per il contrasto delle violazioni dei limiti di navigazione in prossimità delle aree marine protette, mediante l’impiego dei sistemi in uso alle sale operative e controlli in mare svolti dai mezzi navali del Corpo.
L’operazione è stata inoltre supportata da mezzi aerei della Guardia Costiera equipaggiati con moderni sistemi di telerilevamento, idonei a verificare la presenza di eventuali scarichi idrici non autorizzati o non conformi alle normative vigenti, che rappresentano una delle principali cause di inquinamento dei corsi d’acqua e dei mari.
L’intensa attività ha permesso di individuare alcuni rilevanti illeciti penali in violazione del D.Lgs 152/2006 – Testo Unico sull’Ambiente:
in particolare, nella zona industriale di Olbia è stata verificata la presenza di due scarichi di acque reflue industriali non autorizzati con l’individuazione dei responsabili, il sequestro degli impianti e la comunicazione di notizia di reato alla competente Procura della Repubblica di Tempio Pausania.
Sono stati inoltre riscontrati e sanzionati numerosi illeciti amministrativi riguardanti la non conformità dei registri inerenti la movimentazione dei rifiuti.
“L’azione di contrasto verso i fenomeni di illeciti ambientali proseguirà con la ricognizione dettagliata del territorio – ha affermato il Direttore Marittimo di Olbia, Capitano di Vascello Giovanni Canu – e i dovuti accertamenti sul regolare trattamento delle acque reflue, l’individuazione di scarichi irregolari, la verifica della funzionalità degli impianti di depurazione e l’accertamento di eventuali violazioni relative al deposito, la discarica, l’abbandono, il trasporto ed il trattamento dei rifiuti”.