Antonello Peru di Cambiamo UDC propone che si utilizzino i fondi del PNNR per sviluppare e ampliare i progetti di chimica verde già avviati a Porto Torres.
“La Sardegna, e Porto Torres in particolare, ha aperto 10 anni fa per prima la strada della chimica verde in Italia e in Europacon un progetto innovativo mai portato del tutto a compimento”
In tutta Italia oggi si lavora a progetti da finanziare con i fondi del PNNR.
“Mi sembra incredibile che oggi quel sito, dove è già tutto pronto per ampliare e sviluppare un mercato e una filiera direttamente collegata alla transizione green, non sia in prima fila nelle schede dei progetti finanziati con il Recovery Fund.
Io dico che non oggi, e neanche domani, ma ieri si doveva pretendere da Eni e Novamont di mettere da parte le loro diatribe giudiziarie ed economiche e di sviluppare a Porto Torres il progetto Matrica. Attualmente nei tre impianti attivati, sui sette inizialmente previsti, viene prodotto, tra le altre cose, un prodotto intermedio che serve poi per realizzare le buste biodegradabili. La busta finita non viene prodotta in Sardegna ma la filiera viene chiusa in impianti di Terni. Questo è un esempio del lavoro lasciato a metà, di un’opportunità non colta appieno. Ci sono ora i fondi del PNNR a disposizione, Eni deve essere una volta per tutta richiamata alle sue responsabilità con questo territorio e deve investire qui su progetti di un’industria eco compatibile e circolare. Sviluppando quello che c’è già ed aprendo anche nuove filiere di mercato. Nel passato si è puntato su una industria lineare che ha inquinato, consumando il suolo e non dando reali e stabili prospettive di sviluppo.
Ora dobbiamo puntare su cicli produttivi circolari, riducendo gli sprechi e riutilizzando i materiali.
I tavoli ministeriali devono servire dunque per dare indirizzi precisi e programmare progetti attuabili, con tempi di realizzazione certi. Non servono protocolli di intesa che poi diventano lettera morta. Non serve che chi li firma poi decida di fare solo quel che gli interessa. La vera partita si gioca con l’autorevolezza del governo nazionale e regionale che devono dire chiaramente a Eni di portare avanti e sviluppare i suoi progetti in questo territorio.”