«Noi siamo pronti a fare la nostra parte. Ecco perché abbiamo pensato la gara d’appalto sui servizi assistenziali con alcune varianti, questo ci permette di avere circa 175 mila ore all’anno di plafond che potremo usare in caso di necessità. Siamo convinti, infatti, che le ore che al momento sono in meno, verranno sicuramente riassorbite, perché ne avremo necessità».
Lo ha detto questa mattina il commissario dell’Aou di Sassari Antonio Lorenzo Spano all’incontro, convocato dal presidente del consiglio regionale Michele Pais.
Nell’aula magna del centro didattico di viale San Pietro erano presenti anche i consiglieri regionali del territorio, Gianfranco Ganau, Desire Manca, Antonello Peru e Gian Franco Satta, il senatore Carlo Doria quindi le rappresentanze sindacali.
Un incontro quello di questa mattina che ha fatto seguito ad altri avvenuti tra Aou, assessorato regionale della Sanità e parti sindacali sempre sullo stesso argomento: l’appalto dei servizi assistenziali per il quale i sindacati hanno sempre lamentato una riduzione del monte orario annuale.
«Quelle previste nella nuova gara – ha sottolineato Antonio Spano – sono circa 353 mila mentre quelle attualmente svolte sono circa 365 mila. C’è un delta di poco più di 11mila ore. Le ore sono state calcolate in maniera scientifica, nel senso che sono le ore fatturate al 31 dicembre 2020 dall’azienda che attualmente si occupa del servizio. Su quelle abbiamo tarato la nuova procedura».
Si tratta di una procedura sopra soglia comunitaria che è passata al controllo preventivo della Regione Sardegna perché supera i 5 milioni di euro. Al momento, la gara è nella fase della valutazione della documentazione amministrativa dei soggetti che hanno partecipato e tra pochi giorni inizierà quella valutazione tecnica delle offerte.
«Questa piccola riduzione di ore – ha ripreso il commissario dell’Aou – deriva principalmente da alcuni miglioramenti nella gestione del personale. Abbiamo previsto, però, che grazie ad alcune estensioni, sino al 50 per cento del monte orario annuale, potremo riassorbire quelle ore in caso di necessità. Si tratta di una garanzia forte che si aggiunge al fatto che vigileremo sulla applicazione delle clausole sociali».
Il commissario dell’Aou ha fatto presente che sebbene la salvaguardia dei posti di lavoro sia una problematica da verificare assieme alle parti sociali, le gare non possono essere intese come ammortizzatori sociali.
«Le gare devono dare il miglior servizio possibile – ha aggiunto –. È chiaro che quando le strutturiamo pensiamo anche alle persone e alle loro famiglie. E in questa abbiamo cercato di contemperare le varie esigenze e i lavoratori, contrattualmente, sono stati inseriti in Categoria C, non è una cosa da poco».
Spano ha ricordato che prima della gara dei servizi assistenziali sono partite quelle della pulizia e della ristorazione, preparate dal Centro unico di committenza. In qualche modo queste hanno avuto un impatto sulla struttura del capitolato della gara dei servizi assistenziali.
«Infatti – ha detto ancora – alcune situazioni in cui erano impegnati gli ausiliari erano a cavallo con le gare di pulizia e ristorazione. È chiaro che in fase di strutturazione di gara non potevano essere create delle sovrapposizioni. Inoltre la gara della ristorazione è già stata aggiudicata.
«Si è cercato quindi di amalgamare nel miglior modo possibile quelle attività che potevano essere effettuate dal personale ausiliario. Alcune di quelle, che si sovrapponevano tra le gare di ristorazione e di pulizia, dovevano per forza essere eliminate, altrimenti questa gara non avrebbe passato il parere preventivo, perché presentava una duplicazione dei costi», ha concluso.