Sassari, un percorso lungo una pandemia con Gabriele Sanna
La base di tutto è il segno. Un segno che ha iniziato a occupare tutta la superficie della tela, come uno schizzo anestetizzante e ossessivo che si ripete e che nei mesi di chiusura forzata, la scorsa primavera, ha preso man mano forma dando vita a figure ancestrali e archetipe.
Un segno che si ripete come un mantra, sempre uguale e moltiplicato e allo stesso tempo dissonante, amplificato e rovesciato, che nel suo farsi è quasi meditativo. È questa l’arte di Gabriele Sanna che oggi, venerdì 21 maggio alle 18, inaugura a Sassari la sua prima mostra personale dal titolo Un percorso lungo una pandemia.
Gabriele Sanna
Artista autodidatta, Gabriele Sanna frequenta l’Istituto d’arte in grafica pubblicitaria “Filippo Figari” di Sassari, per poi seguire l’Università in Scienze umanistiche. Inizia una proficua esperienza lavorativa nel mondo dell’associazionismo culturale con il circolo Arci – Aggabachela. Dal 2015 sviluppa in forma artistica un “segno” ossessivo compulsivo che lo accompagna sin dalla prima adolescenza.
La sua continua ricerca ed una forte iperattività lo porta alla ricerca di una forma di espressione che accoglie la sua esigenza e capacità di comunicare tramite l’inespresso e inesprimibile. Il segno, estremamente cerebrale, diventa forma, colore, espressione e finalmente messaggio. Come una droga benefica rapisce completamente l’artista. Il disegno e la pittura non lo lasceranno più, neppure per un minuto, nella mente e nelle abitudini. Una vera e propria meditazione. Il cervello si svuota e compare su tele fogli e tavole, un groviglio instancabile di pace.
Quaranta le opere esposte nella mostra, aperta al pubblico sino al 6 giugno, dal lunedì al sabato dalle 18 alle 20, nello spazio espositivo al secondo piano della libreria di Sassari Messaggerie sarde.
L’accesso alla mostra sarà contingentato, in osservanza delle disposizioni Covid, obbligatori – come sempre – la distanza interpersonale e l’utilizzo della mascherina.