Teatro del Segno: cambio di programma
Cambiamento di programma per la Stagione 2020-2021 di “Teatro Senza Quartiere” organizzata dal Teatro del Segno: DOMANI (sabato 15 maggio) alle 20.30 sul canale You Tube Teatro del Segno – Web una replica straordinaria di “Senza Fiato. Una risata vi seppellirà. A me la fibrosi cistica. (Forse)”, il monologo satirico scritto e interpretato da Pierpaolo Baingiu, per la regia di Stefano Ledda. Slitta invece a sabato 5 giugno alle 20.30 l’appuntamento con “Fashion Victims” di Giovanni Follesa al TsE di Is Mirrionis in via Quintino Sella a Cagliari: sotto i riflettori un istrionico Giuseppe Ligios diretto da Sonia Borsato interpreta quattro personaggi che si raccontano, svelando le proprie paure e inquietudini nel tempo della pandemia.
“Teatro Senza Quartiere” entrerà nel vivo a partire da sabato 22 maggio alle 20.30 al TsE di Is Mirrionis con “La moglie di nessuno” con drammaturgia e regia di Virginia Martini, nell’interpretazione di Rita Atzeri (produzione Il Crogiuolo): la pièce evoca la figura di Joyce Lussu tra emancipazione femminile e rivoluzione, per soffermarsi tra ironia e interessanti spunti di riflessione sull’evoluzione della società italiana tra Novecento e Terzo Millennio. Spazio poi al debutto di “Dov’è il filo?”, il nuovo spettacolo di e con Agostino Cacciabue e Rita Xaxa, una inedita “storia di marionettisti e marionette” in scena sabato 29 e domenica 30 maggio alle 20.30 al TsE in prima nazionale – per finire quindi (il 5 giugno) con “Fashion Victims”.
«Rimodulare il cartellone è stata una scelta quasi “obbligata” in attesa della riapertura dei teatri, nell’intento di non tradire lo spirito della performance: il teatro per Jerzy Grotowski è “ciò che avviene tra l’attore e lo spettatore”, un evento unico e irripetibile che “accade” nella dimensione dell’hic e nunc, il qui e ora dell’azione che si svolge sotto gli occhi dei presenti, suscitando reazioni a volte contrastanti, in un’alchimia che si ricrea e muta di sera in sera» – sottolinea il direttore artistico Stefano Ledda -. «Dopo il lockdown e la sospensione delle manifestazioni, in ottemperanza al DPCM del 4 marzo 2020 e seguenti, è forte la voglia di reincontrare il nostro pubblico: la speranza di ripartire a metà maggio, forse un po’ troppo ottimistica alla luce dei fatti, lascia il posto alla convinzione che sia preferibile riprogrammare alcuni spettacoli, per ricominciare a fare teatro sul serio e dal vivo – nel rispetto di tutte le norme e delle distanze di sicurezza, con l’uso delle mascherine, per tutelare la salute senza rinunciare a condividere le emozioni. Vi aspettiamo al TsE: venite a teatro per “giocare” e divertirvi, sorridere e pensare e (ri)scoprire il fascino di un’arte antica ma sempre viva e attuale, che ancora sa parlare al cuore».
Gli spettacoli
S’intitola “Senza Fiato. Una risata vi seppellirà. A me la fibrosi cistica. (Forse)” lo spettacolo di e con Pierpaolo Baingiu che ha inaugurato la stagione di “Teatro Senza Quartiere” e sarà riproposto DOMANI (sabato 15 maggio) alle 20.30 sul canale You Tube Teatro del Segno Web. Un divertente e (auto)biografico monologo per sfatare miti e luoghi comuni sul tema della malattia con le cronache tragicomiche di un’esistenza caratterizzata dall’ingombrante presenza della grave patologia genetica, conosciuta anche come “mucoviscidosi”. Sulle note del sax di Luciano Sezzi, con gli inserti poetici affidati alla voce di Stefano Ledda, Pierpaolo Baingiu (si) racconta a partire dall’infanzia, dove l’imperativo “non sudare” assume un valore tutto particolare e giocare con le figurine significa una sconfitta certa, perché la fibrosi cistica colpisce i polmoni e toglie il respiro.
Nonostante tutto il protagonista cresce serenamente, o quasi, tra gli inevitabili traumi e le scoperte dell’adolescenza, fino alla giovinezza, in un crescendo di ricoveri, terapie e interventi che lascia poche alternative all’ipotesi del trapianto, ma che non gli impedisce di innamorarsi e sposarsi felicemente, a dispetto o meglio “grazie” al carattere forte e determinato della sua compagna di vita. “Senza Fiato” – produzione del Teatro del Segno – parla con ironia dei vari aspetti del quotidiano come la “dieta” speciale tra flebo e pastiglie, di una persona colpita da fibrosi cistica, tra situazioni ai limiti della realtà e strani incontri in corsia o in un parcheggio d’ospedale, oltre alle inevitabili complicazioni cliniche e “burocratiche”: la pièce affronta questioni delicate e complesse come la donazione degli organi e parla dell’importanza della ricerca scientifica, dei progressi della medicina e dei pregiudizi e della paura della diversità.
Sul palco del TsE di Is Mirrionis sabato 22 maggio alle 20.30 Rita Atzeri, protagonista de “La moglie di nessuno. Un incontro possibile con Joyce Lussu” con drammaturgia e regia di Virginia Martini (produzione Il Crogiuolo), dà voce a una donna, già moglie e madre, alle prese con una fase complicata della sua vita e con la necessità di ripensare il passato e cambiare il presente, prima di confrontarsi con il futuro. Una storia di (auto)formazione civile e politica, di emancipazione e riconoscimento di sé, in un gioco di specchi tra una casalinga moderna e la poetessa, scrittrice e traduttrice di poeti, partigiana e attivista per i diritti umani, tra le figure di spicco del Novecento.
Un intrigante racconto per quadri con “Dov’è il filo?” di e con Agostino Cacciabue e Rita Xaxa – il nuovo spettacolo del Teatro Tages in coproduzione con il Teatro del Segno, con la regia di Stefano Ledda e Gennaro Ponticelli in programma – in prima nazionale – sabato 29 maggio alle 20.30 e in replica domenica 30 maggio alle 20.30 in un intreccio fra arte e vita. Il meraviglioso mondo delle marionette si “anima” grazie ai due artisti, fondatori della storica compagnia di teatro di figura, conosciuta e apprezzata in Europa e nel mondo: debutta al TsE il nuovo lavoro fra le trame appese a un filo e la vita segreta degli oggetti. “Dov’è il filo?”parla della realtà contemporanea vista con gli occhi di due marionettisti, tra il talento e l’ispirazione, l’impegno quotidiano ma anche la difficoltà di sopravvivere nel tempo della pandemia, con il “materializzarsi” improvviso di “creature” fantastiche tra esotiche danze e il sogno del volo.
Chiuderà – come annunciato – la nuova stagione di Teatro Senza Quartiere sabato 5 giugno alle 20.30 “Fashion Victims” di Giovanni Follesa, tratto dall’omonimo “pamphlet” scritto a quattro mani con Fabrizio Demaria: in scena Giuseppe Ligios con la regia di Sonia Borsato per una fotografia del Belpaese (e non solo) tra esistenze “sospese”, timori e speranze nell’epoca del Covid-19 (produzione Teatro d’Inverno). Fashion Victims” allude ironicamente fin nel titolo ai dogmi della moda ma soprattutto al trionfo dell’apparire nella moderna civiltà dell’immagine: non senza malizia il giornalista e scrittore (autore de “Le Figlie di Bes” e “Le truppe carrellate”) disegna i ritratti di quattro personaggi emblematici, che riflettono ciascuno a suo modo sul rispetto delle regole. Quelle sancite da una serie di decreti per prevenire i contagi in tempo di emergenza sanitaria ma anche quelle del vero “distanziamento sociale” basato sul censo e sull’educazione, sulle tradizioni familiari e la vicinanza o meno con la fama e il potere.
Focus sulla drammaturgia contemporanea con la Stagione di “Teatro Senza Quartiere” 2020-2021, che si inserisce nel progetto pluriennale “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2026 a cura del Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda – in collaborazione con la Parrocchia di Sant’Eusebio di Cagliari e con il patrocinio e il sostegno del Comune di Cagliari, della Regione Autonoma della Sardegna e del MiC/ Ministero della Cultura con il contributo della Fondazione di Sardegna (e il prezioso apporto di sponsor privati come Tecnocasa e Fratelli Argiolas). Il TsE di Is Mirrionis ospita anche il progetto “Teatri Sicuri” 2021: una nuova iniziativa (accanto al tradizionale “biglietto sospeso” che permette di regalare la visione di uno spettacolo a chi non potrebbe permetterselo) per un invito a teatro rivolto a quanti si siano sottoposti allo screening con tampone molecolare presso la Parrocchia di Sant’Eusebio. Un incentivo simbolico, per ricordare l’importanza della tutela della salute come “bene comune”, attraverso comportamenti responsabili – in attesa di poter finalmente ritornare alla normalità.
Il TsE – spazio “ritrovato” e palcoscenico aperto alla città – è il fulcro di un progetto pluriennale di “teatro sociale”, nato con l’idea di offrire un’alternativa e un’opportunità agli abitanti del quartiere e in particolare alle giovani generazioni: un riuscito “esperimento” culturale, capace di intercettare e valorizzare risorse e talenti e insieme di rispondere a istanze e problemi, affrontando argomenti delicati e complessi come il gioco d’azzardo patologico e il fenomeno sempre più diffuso delle truffe ai danni degli anziani. L’arte della rappresentazione come sintesi del reale e proiezione dell’immaginario, capace di dar corpo ai sogni (e agli incubi) del mondo contemporaneo, con un palcoscenico “pulsante” di emozioni trasfigurate in parole, suoni e visioni e un luogo d’incontro e confronto parte integrante della vita culturale e sociale della comunità.
Tra le incertezze del presente, ma guardando al futuro: il progetto pluriennale “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” proseguirà per un altro quinquennio, in virtù della proroga della convenzione che affida lo storico cineteatro parrocchiale di Sant’Eusebio, ora divenuto TsE, al Teatro del Segno fino al 2026. Un teatro “abitato” che pure nei mesi scorsi, sempre nel rispetto delle regole e delle distanze, con uso di mascherine e sanificazioni, ha ospitato prove e allestimenti, rigorosamente “a porte chiuse”, e la nascita della nuova creazione del Teatro Tages.
La Stagione di “Teatro Senza Quartiere” 2020-2021 si inserisce nel progetto pluriennale “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2026 a cura del Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda – in collaborazione con la Parrocchia di Sant’Eusebio di Cagliari e con il patrocinio e il sostegno dell’Assessorato alla Cultura, Spettacolo e Verde Pubblico del Comune di Cagliari, dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna e del MiC / Ministero della Cultura e con il contributo della Fondazione di Sardegna.
Fondamentale l’apporto di partner e sponsor privati, a partire dal main sponsor TECNOCASA di Roberto Cabras che sostiene l’intero progetto quinquennale, come dell’azienda Fratelli Argiolas carpenteria metallica, grazie alla quale sono stati realizzati alcuni degli adeguamenti tecnici del palcoscenico e del teatro.
Il progetto “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2026 vede in prima fila, accanto al Teatro del Segno, l’Accademia Internazionale della Luce, il Teatro Tages, il Comitato Casa del Quartiere, il Teatro Zeta de L’Aquila, l’Associazione Culturale Musicale Orchestra da Camera “Johann Nepomuk Wendt”, la Compagnia dei Ragazzini di Cagliari diretta da Monica Zuncheddu, l’Associazione Culturale CORDATA F.O.R. e il CeDAC (Centro Diffusione Attività Culturali) che organizza il Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.