Uno sguardo sulla Sardegna del Novecento – sabato 8 maggio alle 19 – con “Baroni in Laguna / Appunti sul medioevo in un angolo d’Italia a metà del XX secolo” del Teatro del Segno, liberamente tratto dal saggio-inchiesta di Giuseppe Fiori con adattamento e regia di Stefano Ledda, anche protagonista sulla scena sulle note della chitarra di Andrea Congia e del sax di Juri Deidda.
Il racconto avvincente della rivolta dei pescatori di Cabras contro i soprusi di un sistema feudale, con la progressiva presa di coscienza dei propri diritti e la fine degli antichi privilegi, si sposa alle immagini dello stagno, agli sguardi, ai volti, ai gesti e alle voci di donne, uomini e ragazzi – vivide testimonianze di un’epoca non troppo lontana.
Un misterioso delitto risveglia l’interesse del giornalista e scrittore verso una società arcaica, come sospesa fuori dal tempo e inaccessibile alla modernità, dove i principi della democrazia e perfino le leggi stentano ad affermarsi, mentre persiste il contrasto tra aristocrazia e “popolo”, tra ricchezza e povertà.
Una preziosa antologia di canzoni – domenica 9 maggio alle 19 – con “Edith, la voce dell’anima” di OfficinAcustica: un poetico ritratto tra parole e note di Edith Piaf (al secolo Édith Giovanna Gassion), artista dallo straordinario talento, icona della musica e della cultura francese.
Tra melodie indimenticabili, i dettagli di una vita travagliata, dall’infanzia trascorsa dapprima con la nonna materna, poi con la più affettuosa e attenta nonna paterna, la malattia e la guarigione quasi “miracolosa”, gli esordi come artista di strada, le prime scritture, lo straordinario successo in Europa e oltreoceano, per un omaggio alla celebre cantante, l’usignolo dalla voce “insanguinata”.
Sotto i riflettori Anna Lisa Mameli, artefice e interprete dello spettacolo-concerto, sulla colonna sonora disegnata da Corrado Aragoni al pianoforte (sua anche la direzione musicale) e Remigio Pili all’accordeon. “Edith, la voce dell’anima” è il racconto di «una vita a voce spiegata, fino all’ultimo respiro». Fragile e insieme indistruttibile, Edith Piaf con la sua arte ha incantato e continua ad ammaliare ed emozionare il mondo intero.
La Stagione Teatrale “Libertà d’Espressione” 2021 a La Fabbrica delle Gazzose di Mogoro è organizzata dal Teatro Tragodia – con la direzione artistica di Virginia Garau – nell’ambito del progetto Intersezioni/ rete di festival senza rete a cura di Fed.It.Art. Sardegna, con il patrocinio e il sostegno del MiC/ Ministero della Cultura, dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna e del Comune di Mogoro e con il contributo della Fondazione di Sardegna.