Il Coordinamento Nazionale di Docenti della disciplina dei Diritti Umani in occasione del XII Anniversario della Strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009 intende ricordare la tragedia che attende ancora giustizia e commemorare le trentadue vittime innocenti.
Sono trascorsi quasi dodici anni dal giorno in cui alla gioiosa Viareggio è stato strappato via un pezzo di cuore. Quella maledetta notte infernale l’allegra e ridente città toscana ha conosciuto un dolore che mai dimenticherà.
Erano le 23:48 quando Viareggio, pochi giorni dopo l’inizio della sua estate bella, fu divorata dalle fiamme che devastarono la stazione ferroviaria uccidendo 32 persone e ferendone un centinaio. La causa dell’incendio improvviso fu attribuita a una cisterna danneggiata dal deragliamento del carro che conteneva GPL, e il deragliamento fu causato probabilmente dal cedimento strutturale dell’asse di un carrello.
Poche parole, spesso incomprensibili, per cercare di capire la portata di un’immane tragedia ancora impunita.
Una tragedia fatta di morti violente e atroci. Morti immediate di persone stroncate da infarto o investite dalle fiamme o travolte dal crollo degli edifici o morti avvenute dopo settimane a causa delle gravissime ustioni riportate.
Una tragedia fatta di feriti, mai del tutto riabilitati nel corpo e nello spirito.
Una tragedia fatta di sfollati, testimoni involontari di una strage che si poteva evitare, espulsi per sempre dal loro tempo, dalle loro case, dalle loro vite.
Una tragedia fatta di familiari privati dei loro cari e poi di quella giustizia consolatrice che è stata rincorsa disperatamente per 11 anni e mezzo prima di vedere nuovamente aperta la ferita del 29 giugno 2009.
L’8 gennaio del 2021, infatti, sono stati dichiarati prescritti gli omicidi colposi a seguito dell’esclusione dell’aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza nel lavoro: lo ha deciso la corte di Cassazione rinviando alla corte d’appello di Firenze la riapertura dell’appello bis per i due imputati per i quali sono da rivalutate le responsabilità per il solo reato di disastro ferroviario.
Tale sentenza avvenuta dopo quasi 12 anni dalla strage ha suscitato polemiche accesissime coinvolgendo in primis le istituzioni locali che fin da subito l’hanno contestata, ma ha certamente ferito in modo profondissimo le famiglie delle vittime che meritano risposte, rispetto e giustizia da troppi anni.
Davanti al palazzo della Corte di cassazione di Roma, dopo la notizia del verdetto, ci sono state scene di disperazione fra i parenti delle vittime.
Nessuna sentenza darà la vita a chi l’ha persa in un modo così disumano, ma in uno Stato civile è fondamentale non abbandonare i cittadini e cercare di consolare attraverso la giustizia un dolore senza fine.
Anche per questo è importante che il Paese intero manifesti tutta la propria solidarietà ad una città che ha cercato di mantenere viva la memoria delle vittime negli anni con un dolore disperato e composto.
Ci sarà anche quest’anno la sera del 29 giugno il corteo per le strade della città toscana, per ricordare le 32 vittime morte nell’incendio ferroviario e l’orribile esplosione che inghiottì un intero quartiere e in particolar modo via Ponchielli.
Il Mondo che Vorrei, associazione che raccoglie i familiari delle vittime, fa sapere che sarà lì, nel rispetto delle prescrizioni anti covid che vietano assembramenti, ma sarà lì, accanto alla città e a 6 ferrovieri costituitisi parte civile nella strage e condannati a pagare spese processuali per circa 80 mila euro. Tutti insieme, dopo il corteo che partirà dal Viale al mare, si fermeranno a via Ponchielli per commemorare alle 23:48, minuto della strage, tutte le vittime, una ad una.
Lo scorso anno a causa del covid il corteo non fu possibile, e 32 rintocchi di campane, uno per ogni vittima, e il fischio dei treni abbracciarono la città per tutta la giornata.
Quest’anno Viareggio, che porta ancora e sempre le sue ferite, sarà invece nuovamente abbracciata dal suo tradizionale corteo attraverso il quale saranno tutti invitati a un momento di profonda riflessione e memoria.
Anche per questo all’interno della sala della Croce Verde sono stati programmati due incontri per ripercorrere le tappe processuali e per parlare di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Il CNDDU alla vigilia di un giorno così doloroso per Viareggio e per l’Italia intera intende manifestare la propria solidarietà e la propria vicinanza alla comunità dei cittadini.
Per tale ragione oltre a marciare idealmente nel corteo del 29 giugno ed essere accanto ai familiari delle 32 vittime della strage, rivolge un accorato appello al mondo della scuola e a tutti i cittadini italiani affinché diano voce alla tragedia impunita ed accolgano l’appello della comunità viareggina che intende far rumore per non dimenticare.
Pertanto, invitiamo tutti ad utilizzare i canali social per ricordare la giornata solenne e creare una sorta di catena virtuale della solidarietà per fare un bel rumore, il rumore di chi non sa e non vuole dimenticare.
Quando il dolore colpisce una parte della comunità ha colpito tutti. E se una città, un gruppo di uomini o anche un solo uomo soffre e nessuno lo aiuta, abbiamo perso un po’ tutti.
Abbracciamo Viareggio. Facciamolo tutti. Utilizziamo qualsiasi forma di comunicazione per offrire una carezza e fortificare le speranze di giustizia e verità che non devono e non possono morire. Mai.
Un lenzuolo bianco sul balcone con la data della tragedia e il numero delle vittime non è meno importante di una copertina digitale sul proprio profilo social, pur essendo quest’ultima più potente perché arriva in un click in tutte le case.
Quanto ai colleghi docenti della scuola italiana vorremmo proporre loro di collaborare con le scuole locali di Viareggio affinché la marcia scolastica commemorativa, che da alcuni anni le scuole fanno per ricordare le 32 vittime, possa vedere un’ampia partecipazione di studenti e favorire, attraverso la riflessione di quei giorni di dolore, sentimenti condivisi di solidarietà umana, giustizia, e partecipazione alla vita sociale per preparare i giovani a essere cittadini migliori di un domani migliore.
Sono tante le scuole di Viareggio che da diversi anni stanno partecipando alla marcia scolastica in memoria delle vittime nella giornata del 29 maggio, un mese prima della strage.
Tra tutte ci sentiamo di citare l’ISI Piaggia che ha coinvolto gradualmente, negli anni, l’intero istituto organizzando per il decennale una marcia di forte impatto emotivo e con un motto che dice più di mille parole: Il destino non c’entra.
E noi questo motto oggi vogliamo sceglierlo come hashtag per il XII Anniversario della Strage impunita di Viareggio: #29/06/2019IlDestinoNonCentra
Non dimentichiamo questo giorno. Non dimentichiamoli. Lottiamo tutti insieme per chiedere Giustizia.
prof.ssa Rosa Manco
CNDDU