Il Segretario Generale Fsi-Usae, Adamo Bonazzi, scrive al presidente Draghi, e chiede un provvedimento di modifica del testo del D.L. 44/2021 in ordine all’obbligo vaccinale per gli esercenti le professioni sanitarie.
“La legge è legge e, anche quando è sbagliata, si rispetta. E il primo che la deve rispettare è il legislatore che l’ha prodotta e fatta approvare dal parlamento. Oppure si cambia, ed è quello che noi le chiediamo di fare: modificare il testo del D.l. 44/2021 e della relativa legge di conversione” – afferma Bonazzi – “sulla questione dell’obbligatorietà vaccinale ci sono troppe incertezze ed incongruenze legislative ma lo Stato deve assumersi la responsabilità dei propri atti e delle conseguenze delle proprie scelte. E, se questo comporterà la chiusura degli ospedali nei mesi di luglio ed agosto per mancanza di personale, il governo non potrà invocare alcuna scusante per le conseguenze delle scelte effettuate”.
Secondo la Fsi-Usae non si può accettare che una legge così fortemente voluta e perseguita con pervicacia dal Governo sia poi disattesa dai Direttori Generali delle Aziende per tutta l’estate in funzione di una carenza di personale. Eppure si continua a leggere sui vari quotidiani nazionali che, da una parte circa il 20% dei professionisti interessati dal provvedimento lo disattende o lo impugna e dall’ altra i Direttori Generali delle aziende sanitarie sono riluttanti a procedere nei modi di legge per la presunta scarsità di personale e per i rischi a cui li esporrebbe l’ applicazione di tale legge. Dichiarazioni che evidenziano come gli stessi Direttori Generali stiano chiaramente puntando ad eludere la legge stessa e a prolungare i tempi in attesa della risoluzione naturale del problema visto che l’obbligo sarà valido solo fino al termine del corrente anno.
Ma la Fsi-Usae nella sua nota fa notare anche che in base ai termini temporali fissati nel decreto legge le omissioni e le violazioni, a questo punto, ci sono già tutte, e che se la legge non cambierà i cittadini che rispettano le leggi saranno costretti a denunciare, per omissione di atti d’ufficio e violazione di una legge dello Stato, i direttori generali delle Aziende Sanitarie e che la questione meriterebbe l’attenzione del Csm visto il numero di procure che distolgono lo sguardo dal problema stante il fatto che in base ai termini temporali fissati nel decreto le omissioni e le violazioni, a questo punto, sono già tutte in atto