E’ “Cena al Buio” l’evento in programma domani sera 24 giugno alle ore 20 presso le strutture del centro IFAL in via Sulis 34 ad Assemini, che suggella la conclusione del Primo Corso Esperienziale sugli Itinerari Gastronomici per non vedenti.
Sarà un vero proprio viaggio sensoriale nel mondo della gastronomia, del mangiar sano e nella capacità di riconoscere e gustare pietanze, cogliere le sfumature sconosciute di un calice di vino in una dimensione diversa dove l’olfatto, il gusto e il tatto la fanno da padrone.
Il progetto è promosso dall’Istituto Europeo Ricerca Formazione Orientamento Professionale Onlus (Ierfop).Nella serata di Cena al Buio i partecipanti al corso in gran parte giovani non vedenti e ipovedenti, offriranno un saggio delle competenze acquisite in campo gastronomico e nella preparazione di cibi salutogeni.
I dieci neo cuochi si cimenteranno nella realizzazione di pietanze e specialità, ma soprattutto durante la cena accompagneranno i presenti in percorsi sensoriali alternativi rispetto alla vista, infatti, avvalendosi della loro esperienza nel campo della cecità e dell’ipovisione, guideranno gli ospiti bendati in un approfondimento degli aspetti gustativi, olfattivi, tattili, propriocettivi ed uditivi delle pietanze da loro stessi realizzate.
“Con la “Cena al Buio” i giovani partecipanti al progetto – dichiara Bachisio Zolo Direttore del corso e delle attività formative di I.E.R.F.O.P. – offriranno un saggio delle competenze acquisite e daranno una prova tangibile dell’autonomia personale dei non vedenti nelle attività domestiche tra cui la preparazione dei cibi”.
In una suggestiva atmosfera estiva, si realizzerà allo stesso tempo, un momento culturale di fondamentale inclusione con un’interessante esperienza nutrizionale.
“Il nostro compito è da sempre quello di promuovere l’empowerment delle persone con disabilità – ricorda Roberto Pili, Presidente di I.E.R.F.O.P. – Le competenze professionali sono un importante volano sia dello sviluppo di autonomie sia del senso di autoefficacia e di padronanza di sé. Con la “Cena al Buio” vogliano mostrare che non solo le persone con disabilità possono acquisire competenze specifiche, ma che la loro stessa esperienza rappresenta un valore aggiunto nella conoscenza. La freneticità della vita quotidiana non sempre ci consente di approfondire aspetti esperienziali che sono fondamentali per gustare a pieno il cibo e dell’esperienza alimentare. Aggiungo che gli aspetti gustativi ed olfattivi, nonché propriocettivi dell’alimentazione, hanno un forte valore adattivo e sono molto importanti nello sviluppo di un’estetica dell’alimentazione che sta, purtroppo, perdendo il suo valore nella società attuale, nella quale all’alimentazione come nutrizione si sostituisce il mangiare come atto meccanico al quale viene dedicato sempre meno tempo”.