Nell’ultima edizione del concorso internazionale “Città del Vino”, la Cantina Siddùra ha vinto ben quattro medaglie d’oro ed è risultata l’azienda vitivinicola più premiata della Sardegna.
I successi dei vini Siddùra hanno determinato un altro rilevante esito: il Comune di Luogosanto è in cima alla speciale classifica delle Città del Vino sarde.
“Siamo orgogliosi di rappresentare il Comune di Luogosanto in questa importante manifestazione. Abbiamo costruito un binomio vincente” commenta Massimo Ruggero, amministratore delegato della cantina gallurese.Le quattro medaglie d’oro certificate dalla giuria di Città del Vino sono andate al Cannonau riserva Fòla, al Vermentino di Gallura Docg Maìa, all’autoctono Bàcco e al passito di Moscato Nùali. Al concorso internazionale hanno partecipato realtà produttive provenienti da tutto il mondo, tra cui 39 aziende sarde.
Il sindaco di Luogosanto, Agostino Pirredda, si dice “fiero del risultato ottenuto da Siddùra e, di conseguenza, da Luogosanto. I sapori, il gusto e i profumi dei vini prodotti nel nostro territorio hanno portato il nostro paese in cima alla classifica delle città del vino sarde. È un grande risultato che ci riempie di orgoglio. Un ulteriore riconoscimento che conferma la qualità dei prodotti galluresi e di tutte le cantine sarde, a dimostrazione della notevole crescita del vitivinicolo in tutti i territori dell’Isola”.
Massimo Ruggero sottolinea “l’importanza del sistema Sardegna, premiato grazie all’organizzazione di Città del Vino, l’associazione che nell’Isola è coordinata da Giovanni Antonio Sechi. Possiamo dire che sopra Siddùra sventolano tre bandiere: quella del Comune di Luogosanto, della Gallura e della Sardegna”. Secondo l’amministratore delegato di Siddùra, i riconoscimenti ottenuti “contribuiranno al potenziamento dell’enoturismo, un volano in continua crescita. Inoltre rafforzeranno il sistema dei consorzi e soprattutto metteranno in risalto l’identità del terroir di ogni piccolo angolo della nostra isola. L’obiettivo è dimostrare al mondo che il “made in Italy” in campo enologico può essere rappresentato, oltre che dalla Toscana e dal Piemonte, anche dalla Sardegna e dalla grande qualità dei vini prodotti in questa terra” conclude Ruggero.