Sarà il millenario sito archeologico di Tamuli, a Macomer, ad accogliere la prossima tappa del tour estivo di Claudia Aru.
L’appuntamento con il concerto della cantautrice è per giovedì 24 giugno a partire dalle 19, all’interno della manifestazione “La notte di San Giovanni”, organizzata dalla cooperativa Esedra.
Tra storie di janas e di cogas, riti ancestrali e racconti di bidda, la performance di Claudia Aru porterà il pubblico in una Sardegna in bilico tra il suo passato e il suo futuro, con uno sguardo puntato sulla tradizione e un altro sulla modernità, per un messaggio che dalla Sardegna arriva al mondo intero. In scena insieme alla cantante ci saranno Simone Sassu al pianoforte e Simone Soro al violino. Prenotazioni e info ai numeri 0785-0743044, 347-9481337, [email protected].
La serata a Tamuli si ricollega con la performance dello scorso 10 aprile (ora on line su Youtube), quando Claudia Aru si era esibita presso il sito archeologico di Genna Maria a Villanovaforru, nell’ambito di un progetto che vuole unire al musica alla valorizzazione dei siti archeologici. “E’ un percorso che mi sta molto a cuore” spiega l’artista di Villacidro, “e che quest’estate, dopo la data a Tamuli, proseguirà con una serata presso il sito di Noddule, a Nuoro. Credo molto infatti nella capacità della musica di entrare in connessione con luoghi millenari, con l’obiettivo anche di farli conoscere ad un pubblico più vasto e di sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo ad una loro corretta valorizzazione”.
Nel corso della serata Claudia Aru eseguirà i suoi brani più conosciuti e anche l’ultimo singolo “Centu concas”.
Registrato insieme al chitarrista Francesco Piu e a Benito Urgu, il pezzo (il cui video è on line su Youtube), vuole essere “un inno alla multiculturalità” spiega l’artista, “ma anche una lettura critica di una certa identità sarda troppo impolverata: perché la sardità non è un concetto dato, non la si acquisisce con la nascita ma è piuttosto una scelta di vita, frutto di un comportamento. La sardità è, per me, un atto d’amore” conclude Claudia Aru.