Desirè Manca (m5s) ha presentato una richiesta di accesso agli atti dei molteplici casi di variante Delta da Covid che preoccupa l’isola:
“La regione comunichi il numero esatto dei casi”
“Dopo il Lazio, la Sardegna è la seconda regione d’Italia in cui la variante Delta del virus SarsCov2 è maggiormente diffusa. Secondo l’ultima indagine pubblicata dall’Istituto Superiore di Sanità, la percentuale di casi di variante Delta rilevati nella nostra isola è del 2,9 % rispetto a una media nazionale dell’1%. Numeri che ci devono far riflettere e di fronte ai quali la Regione non può stare a guardare. Nell’arco di un solo mese il numero di persone positive alla variante indiana è cresciuto notevolmente: l’ultimo caso riguarda una turista straniera ricoverata a Nuoro, ma a preoccupare è soprattutto il focolaio scoppiato nei giorni scorsi a Trinità d’Agultu, partito dalla troupe della produzione Disney, in cui è stato individuato anche un caso di variante Delta”.
“Siamo soltanto a giugno e la variante Delta si sta già diffondendo a passo spedito sul territorio regionale – osserva Desirè Manca. Il rischio che stiamo correndo è già altissimo, pertanto la Regione non può ignorare la peculiarità della nostra isola, a forte vocazione turistica, e pensare che il numero di stranieri in arrivo grazie alla diffusione della Carta verde europea, non porterà con sé un altissimo rischio di diffusione di nuovi focolai”.
“Il nostro timore – prosegue Desirè Manca – è dovuto al fatto che il quadro epidemiologico che emerge dai dati comunicati dalla Regione Sardegna all’Istituto Superiore di Sanità sembrerebbe non corrispondere a quello reale. Due giorni fa infatti sul sito della Regione si faceva riferimento ad un numero di persone in isolamento domiciliare pari a 11.505, mentre il giorno successivo la stampa ne contava appena 2.422. Una differenza notevole, dovuta, come spiegato nell’articolo, al riallineamento tra il dato del Ministero/Protezione Civile con le informazioni presenti sul Sistema di Sorveglianza nazionale Covid-19 dell’Istituto Superiore di Sanità.
A questo punto è naturale chiedersi perché si sia reso necessario un riallineamento e se i numeri comunicati quotidianamente dalla Regione Sardegna al Ministero siano aggiornati e corretti”.
“Non possiamo permetterci di sottovalutare la pericolosità degli ingressi non controllati. Aver eliminato i controlli anti-covid nei porti e negli aeroporti è un azzardo che potremmo dover pagare a caro prezzo. I sardi hanno atteso tanto la stagione della ripartenza, ma adesso spetta alla Regione evitare ad ogni costo quanto accaduto lo scorso anno ad agosto, quando il virus ha ripreso la sua corsa partendo proprio dalle località turistiche”.