L’ILLUSIONE SI INFRANGE CON LA LEGGE DEL PIU’ FORTE
Una prima parte dignitosa, poi il crollo inesorabile dopo l’intervallo. La franchigia cagliaritana rimedia la terza sconfitta in una stagione nata evidentemente sotto una cattiva stella. Sul terreno di gioco degli ancora imbattuti Pretoriani, i crociati si trovano a condurre di due lunghezze, ma qualcosa, nuovamente, va storto e alla lunga la superiorità dei capitolini diventa mortificante. Manca una gara al termine della regular season e le speranze di passare il girone come migliore seconda (in tutto ne verranno ripescate 6 tra i dieci gironi del campionato) è davvero difficile. Anche perché nella gara di domenica prossima a Monte Claro, il team allenato dall’head coach Aldo Palmas dovrebbe obbligatoriamente battere la Legio XIII (che vinse la sfida dell’andata) e poi attendere gli esiti delle classifiche avulse.
Il presidente rosso argento Emanuele Garzia mastica amaro anche perché già nelle fasi del pre gara ha scorto dei particolari che non gli sono andati per niente a genio. “Non ho nulla da dire sul valore dei Pretoriani che hanno ampiamente meritato di vincere – sbotta – ma mi sconcerta che una partita di football americano venga fatta disputare su un campo corto, senza vie di fuga e particolarmente polveroso. Inoltre, pur essendo un dovere garantire le scorte d’acqua agli ospiti, più volte abbiamo dovuto richiederle espressamente perché non ne avevamo a disposizione. A fine gara ho chiesto che queste criticità venissero riportate sul referto ma la direzione di gara non ne ha voluto sapere. Di rimando non ho posto la firma sul documento, riservandomi di indirizzare tutte le segnalazioni del caso a chi di dovere”. Ma c’è anche dell’altro: “Della crew arbitrale faceva parte una persona che ha un legame diretto con il club padrone di casa; tutto ciò fa a cazzotti con il ruolo da super partes che tale mansione richiederebbe”.
Poi il presidente chiude la sua analisi soffermandosi brevemente sull’atteggiamento dei suoi ragazzi: “Hanno dato tanto, ma al di sotto delle loro potenzialità; non a caso, alla distanza, sono letteralmente crollati”.
CAMPIONATO ITALIANO FOOTBALL A 9 2019 FIDAF
WEEK 7
ROMA – Centro Sportivo – Viale Filippo De Pisis , 30 – 06/06/2021 – Ore 12.00
PRETORIANI ROMA 44
CRUSADERS CAGLIARI 12
Marcatori: Field goal Alessandro Di Giorgio (Pre); Td Michele Meloni run (Cru); Td Di Giorgio run + punto addizionale di Di Giorgio (Pre); Td Felipe Brisu pass Michele Meloni (Cru); Td Di Giorgio run (Pre); Td Alessandro Di Santo run + 2 pt addizionali di Tommaso Passerini (Pre); Td Di Giorgio run + pt addizionale Di Giorgio (Pre); Td Alberto Fusani (Pre); Td Fusani + pt addizionale di Di Giorgio (Pre)
La partenza è carica di brio, garantisce spettacolo e soprattutto fa pensare ad un risultato in bilico. Nella fase di studio dove le contendenti cercano la breccia ideale per farsi reciprocamente del male, gli ospiti frenano con disinvoltura le prime sortite pretoriane anche se poi nulla possono quando il risultato viene sbloccato con un calcio da tre punti pennellato dal fuoriclasse indigeno Alessandro Di Giorgio.
Nel reparto offensivo sardo si nota subito il rientro di Michele Meloni in cabina di regia, dopo “l’anno sabbatico” speso con il progetto Erasmus. Con pochissimi allenamenti alle spalle sembra non aver dimenticato le sue doti di trascinatore e con uno dei suoi numeri in velocità, individua il corridoio giusto per accompagnare l’ovale in end zone. La risposta locale non si fa attendere ancora con l’ex nazionale Di Giorgio che sigla nuovamente e ottimizza con un altro calcio. I cru non crollano e rilanciano. Questa volta “Michelino” gioca la carta Felipe Brisu offrendogli la possibilità, ben sfruttata, di riportare i suoi in vantaggio. Neanche a farlo apposta di lì a poco è ancora Di Giorgio che sfrutta le sue invidiate potenzialità per lasciare nuovamente il segno, e questa volta indelebile perché sul 16-14 termina la rincorsa crociata. L’intervallo giova ai padroni di casa ma non agli avversari che per una serie di fattori vanno incontro ad una sconfitta dilagante. Tra il terzo ed il quarto intertempo si registrano altri quattro touchdown che portano la firma di Alessandro Di Santo, ancora Di Giorgio e per due volte Alberto Fusani, il tutto arricchito da altri 4 punti addizionali (di cui uno su azione di Tommaso Passerini). La disfatta è servita.
PARLA L’HEAD COACH ALDO PALMAS: “NON VA BENE MA NEANCHE MALISSIMO”
Da un lato la gioia di aver ritrovato il qb Michele Meloni, dall’altro una scia infinita di punti interrogativi su quel che accaduto nella seconda parte del match. Le perplessità dell’head coach Aldo Palmas fanno il paio con quelle della tifoseria che si aspettavano un’annata agonistica molto più spumeggiante. Il capo allenatore ritorna sul dopo half time: “I Pretoriani si sono riposizionati bene, hanno spinto in continuazione proprio per non darci respiro nel timore di un nostro repentino ritorno”.
Quindi c’è poco da stare allegri..
Noi del coaching staff non siamo per niente soddisfatti. Rimane però la consapevolezza di aver fatto un ottimo lavoro di amalgama e questo ci procura anche qualche rammarico. Sono convinto che le nostre potenzialità debbano essere ancora sfruttate al massimo. La squadra non è ancora matura al 100%. Durante gli allenamenti non ci si supporta a vicenda, i sacrifici dei ragazzi non sono ripartiti equamente.
Ritorniamo all’ultima sconfitta
Abbiamo affrontato una squadra di ottimo livello, che può vantare giocatori di altra categoria; Di Giorgio è stato runningback della nazionale per diversi anni. E l’ha dimostrato anche questa volta.
Cos’altro ha inciso?
Elencherei altri fattori come il caldo, il campo particolarmente faticoso, il crollo fisico di qualcuno perché purtroppo i cambi non erano tantissimi. La zona bianca ci sta portando via tutti quei giocatori che sono coinvolti nei lavori stagionali.
E poi?
Il timing non perfetto di Michele nei lanci in alcune zone del campo, un po’ di nervosismo collettivo e la convinzione di far propria la gara quando ci trovavamo in vantaggio. Vedersi sfuggire tutto di mano dopo un paio di errori ha fatto sì che loro spingessero sull’acceleratore e noi inspiegabilmente frenassimo.
In quei frangenti che è emerso?
C’è stato un calo emotivo, stavano dando tutto per scontato, ma non ne capiamo il perché visto che è accaduto all’improvviso, proprio nei momenti in cui nessuna delle contendenti stava prevalendo sull’altra. Avevamo ben chiaro il quadro tattico della partita ma non siamo stati capaci di assecondarlo correttamente.
La sorpresa Michele Meloni ha funzionato, ma non del tutto
Ha dato il suo contributo, giocando molto bene. Il playbook era stato adattato alle sue caratteristiche, ma con pochissimi allenamenti alle spalle c’erano alcune cose che non andavano alla perfezione. Non posso biasimarlo, perché ha fatto più di quello che avrebbe potuto fare, giocando con testa, cuore, ed effettuando bei lanci e anche belle corse.
Max Mandas è tornato alle origini
Lui ha un merito enorme, l’aver portato avanti la squadra, sacrificando la sua consolidata vocazione come ricevitore per fare il qb. Si è messo a disposizione del collettivo, lavorando discretamente bene. Molte cose gli vengono più difficili rispetto a Michele che invece ha caratteristiche connaturate a quel ruolo. Di Max apprezzo la sua grande empatia: riproposto come ricevitore ha disputato un’ottima partita comportandosi molto bene in campo: è stato puntuale, bene nelle tracce sempre precise e le letture tattiche costantemente impeccabili.
Scannerizziamo i reparti..
In attacco ha disputato un’ottima gara Matia Pisu con blocchi e ricezioni fenomenali. Avrebbe anche segnato se non fosse scivolato su quel campo che sembrava di patate. Buono anche il lavoro dal ricevitore Siro Lauchlan; Felipe Brisu ha delle doti con le quali mette sempre in apprensione gli avversari.
Difesa?
Ha giocato molto bene, peccando talvolta d’ingenuità. Buona, comunque, la prova di Giuseppe D’Angelo e di Davide Cappai che si è concesso sia in attacco, sia in difesa, sacrificandosi con recuperi degni di nota. E poi un elogio a capitan Stefano Murgia, una garanzia nei suoi interventi puntuali.
Morale del giorno?
Le individualità ci sono, ma occorre lavorare ancora tanto a livello di squadra.
MAX MANDAS: RITORNO AL PASSATO CON IMMUTATA SERIETA’
Con grande sportività ha obbedito alle consegne riposizionandosi in campo come ai vecchi tempi. L’ormai ex qb Max Mandas riconosce serenamente le potenzialità di Michele Meloni: “Sicuramente Michi è un valore aggiunto – conferma il ricevitore – ha un atletismo importante e il suo contributo è sempre elevato. Peccato che sia rientrato troppo in prossimità della partita e non abbia potuto esprimersi al meglio, ma le sue ottime giocate si sono viste ugualmente”.
Di seguito le sue impressioni su questa terza sconfitta consecutiva: “Perdere fa sempre male, purtroppo abbiamo commesso degli errori, che sommati sono sfociati in un risultato negativo. Dobbiamo trovare la forza per concludere il campionato nei migliori dei modi, per l’onore e per la storia che questa squadra da trent’anni porta avanti. I presupposti ci sono, i giovani promettenti sono tanti. Siro e Felipe, ad esempio hanno, disputato una buona gara. Senza dimenticarci dell’inossidabile Matia Pisu”.
Le conclusioni sono ottimistiche: “Il potenziale per fare bene è palpabile – osserva Massimiliano Mandas – ovviamente siamo dispiaciuti per la sconfitta. Onore ai Pretoriani che si sono dimostrati superiori, ma il morale continua a rimanere alto. Possiamo solo migliorare e vincere. Ringrazio coach Aldo per la fiducia e i complimenti, ma, anche lui sa benissimo che una buona prestazione personale deriva dal merito dell’intera squadra. Lets go CRU”.
GIUSEPPE D’ANGELO: CAMPANIA O SARDEGNA, L’AMORE PER IL FOOTBALL NON MUTA DI UNA VIRGOLA
Chi ha una passione nel sangue la coltiva anche se è costretto a lasciare la terra natia per motivi lavorativi. È il caso del linebacker Giuseppe D’Angelo che si è fatto le ossa militando negli Steel Bucks Caserta, realtà tutt’ora presente nello scenario campano. “Grazie a loro e a questo sport ho iniziato una seconda vita” – ammette il difensore – e la prima cosa che ho cercato, appena arrivato in Sardegna, è stata una squadra di football. I Crusaders sono la mia famiglia sarda, grazie a loro amo ancora di più questa gente e questa terra”.
Nonostante la sconfitta, coach Aldo ha speso belle parole sulla tua prestazione; come ti giudichi?
Penso di aver offerto una prestazione positiva ma non è mai abbastanza. Ho fatto molti errori e il mio obiettivo è ridurli a zero per raggiungere una prestazione perfetta.
C’è stato un crollo tangibile anche della difesa dopo la sosta. Per quale ragione a tuo avviso?
Non trovo spiegazioni a questo calo. L’unica soluzione è continuare ad allenarsi e migliorare l’amalgama.
Manca una gara, siete ancora a zero vittorie, ci state pensando ancora alla qualificazione?
La qualificazione è andata ma non la voglia di vincere, la prossima partita, in casa, di fronte al nostro pubblico.
Cosa ti aspetti dai Crusaders in futuro?
Tante vittorie. Possiamo arrivare davvero lontano. Ora c’è solo una cosa da fare, quella di sempre: testa bassa e lavorare.