Esame di Avvocato, Confedercontribuenti condanna le dichiarazioni della Corte d’Appello di Lecce
Pochi giorni fa, il caso del commissario della Corte d’Appello di Lecce ha creato scalpore e rabbia nell’opinione pubblica, ma soprattutto tra gli aspiranti avvocati che erano impegnati a sostenere la prova per poter conseguire la tanto agognata iscrizione all’Albo.
La dichiarazione di questo commissario (“non possiamo promuoverli tutti, cerchiamo di stare bassi”) non è certo passata inosservata, tanto che la Confedercontribuenti esprime la propria condanna ritenendo il modo di fare del commissario “inaccettabile”, quale componente di una commissione di Esame per l’Iscrizione a un Albo professionale, perché ogni commissione deve valutare la preparazione di un candidato e non la quantità degli esaminandi da promuovere!
La Confedercontribuenti altresì auspica che il commissario in questione venga rimosso e che mai più i commissari impegnati in questo esame debbano assumere un atteggiamento punitivo nei confronti dei praticanti avvocati dei quali va valutata la preparazione e non va calmierato il loro ingresso nella professione.
Confercontribuenti fa, inoltre, appello al Ministro della Giustizia, Marta Cartabia, affinché vigili sulle commissioni d’esame per evitare e impedire che tali episodi del genere non abbiano più a ripetersi, affinché combatta questo modo di affrontare il ruolo di commissario e affinchè vigili che le linee guida fornite dal Ministero per i quesiti da porre ai candidati vengano rispettati dal momento che (giungono notizie) spesso esse sono state disattese.
Confedercontribuenti esprime, infine, piena solidarietà e assicura sostegno e vicinanza a tutti i praticanti e alle associazioni di categoria, augurandosi che tutto rientri nella norma e che questo esame torni ad essere un esame valutativo della preparazione dei candidati e non una carneficina tesa a calmierare l’ingresso nella professione forense, di per sé già dura: lo Stato deve rispetto ai candidati che affrontano le prove seriamente, ma anche alle famiglie che hanno profuso sacrifici e impegno per permettere ai propri figli di poter raggiungere il traguardo desiderato dopo anni di studio, credendo tale corso di studi libero da condizionamenti.
E apprendere per caso che qualcuno possa pensare o agire come se ci si trovasse in una facoltà a numero chiuso, ciò andrebbe intanto correttamente e opportunamente ufficializzato già prima, ovvero al momento dell’iscrizione, come accade già da anni per coloro i quali aspirano ad iscriversi alla facoltà di medicina.