“E’ stato scarcerato l’uomo che ieri a Genova ha tentato di accoltellare un poliziotto. Il Tribunale ha deciso per lui i domiciliari, e per quanto sappiamo bene che ogni decisione ha le sue motivazioni, fa comunque effetto pensare che un collega è stato in così grave pericolo, e che il suo aggressore lascia la cella. Parliamo di un soggetto che impugnava un coltello con lama di ben 15 centimetri, che si è lanciato per ben due volte contro l’agente il quale grazie alla sua pronta e professionale reazione è riuscito ad evitare conseguenze nefaste, e che nel suo apparente delirio aveva come intento proprio quello di uccidere. Si tratta di un episodio che deve allarmare, e molto”.
Così Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato, dopo l’episodio avvenuto ieri a Genova, dove un poliziotto del reparto mobile è stato aggredito da un uomo di 47 anni, che gli si è avvicinato da dietro tentando di colpirlo con un coltello. L’aggressore mirava alla gola e, dopo che il poliziotto ha schivato il primo fendente riportando una lievissima ferita, ha provato a colpirlo nuovamente, prima di essere neutralizzato. La prima udienza del giudizio direttissimo si è conclusa oggi con la scarcerazione dell’imputato, a cui sono stati concessi i domiciliari, e per il quale il difensore ha chiesto il ricovero a causa di asseriti problemi psichici del 47enne stesso.
“Il primo e principale auspicio – conclude Mazzetti – è che questa vicenda venga seguita con assoluto zelo, perché proprio in questi giorni facciamo i conti con l’ennesima tragedia di un soggetto con presunti problemi che ha sterminato tre vittime innocenti, questa volta ad Ardea. Ma a noi preme anche molto sottolineare il presunto intento di un uomo che ha detto di avere come ‘missione’ di ammazzare un poliziotto, unendolo al dato che in Italia ogni tre ore un agente viene ferito. Noi con queste cose dobbiamo fare i conti tutti i giorni, e non siamo ancora attrezzati adeguatamente visto che ci manca persino un banale taser. Stavolta il dramma è stato evitato per tutti, grazie solo alla bravura del nostro collega”.