Gli alunni del Liceo Azuni raccontano il complesso di San Pietro di Silki
La ripartenza passa anche dalla cultura. È il tema della ventinovesima edizione delle “Giornate FAI di Primavera” di sabato 5 e domenica 6 giugno, con le quali il Fondo Ambiente Italiano invita tutti a riprendere la propria vita verso la normalità anche attraverso la riscoperta delle tante bellezze del nostro territorio.
A Sassari saranno sedici studenti della classe 4^ A del Liceo Azuni coordinati dalla docente Ida Colagrossi, tutor del progetto “Alunni ciceroni”, a raccontare ai visitatori il suggestivo Complesso di San Pietro di Silki nella prima delle due giornate, quella di sabato 5 giugno. L’iniziativa sarà riconosciuta agli allievi come attività valida ai fini dei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, ovvero l’ex alternanza scuola-lavoro, ed è stata preparata in collaborazione con la professoressa Anna Laura Espa, tutor del FAI per tale ambito nel rapporto con le scuole.
Saranno proprio gli studenti del liceo sassarese, preparati per l’evento dai loro docenti e da alcuni rappresentanti del Fondo Ambiente Italiano, a raccontare i segreti della chiesa, del convento , dei giardini e degli orti del Complesso di San Pietro di Silki a quanti vorranno scoprire per la prima volta, o rivedere sotto un’altra luce, edifici e spazi che sono una perfetta testimonianza del connubio tra arte e natura all’interno del perimetro urbano. Nel pieno rispetto delle norme di sicurezza imposte dal Covid-19, gli studenti “ciceroni” del Liceo Azuni guideranno i gruppi contingentati di visitatori in un sito che è anche fortemente identitario per la radicata tradizione del voto alla Madonna delle Grazie, luogo di figure storiche ed eventi miracolosi in cui la quotidiana vita monastica si è sempre svolta tra le fonti d’acqua, i lecci e i mirti secolari.
Gli studenti si sono preparati al loro ruolo di guide con alcuni sopralluoghi formativi nel Complesso di San Pietro di Silki, durante i quali hanno approfondito le conoscenze storiche ed artistiche da trasmettere al pubblico e rafforzato la consapevolezza dell’importanza che hanno la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale. “Si tratta di un’esperienza che rappresenta per i nostri allievi anche un vero e proprio modello di cittadinanza attiva – spega la professoressa Ida Colagrossi – alla riscoperta di luoghi che ricordano la storia passata e fanno rivivere atmosfere dimenticate”.