Guardia di Finanza Arbatax: operazione “Dirty Water”
Si è conclusa l’Operazione di polizia ambientale e antinquinamento a tutela della salute pubblica, denominata “DIRTY WATER”, nome ispirato proprio dalla particolarità dell’attività illecita scoperta e su cui si è indagato. Le attività di indagine sono state svolte, sotto lo stretto coordinamento della Procura della Repubblica di Lanusei, congiuntamente dai Finanzieri della Sezione Operativa Navale di Arbatax e dalla Stazione Forestale e di Vigilanza Ambientale di Tortolì, con l’ausilio delle aliquote della Guardia di Finanza e del Corpo Forestale della Sezione di polizia giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Lanusei e del personale dell’ARPAS Dipartimento Nuoro e Ogliastra.
L’indagine, durata circa due anni, ha posto fine ad una allarmante situazione generata dallo sversamento illegale di liquami fognari all’interno del porto di Arbatax che, da diversi anni, contaminava l’ambiente marino circostante. Sono state riscontrate varie condotte illecite concorrenti, alcune di rilevanza penale, altre rilevanti come meri illeciti amministrativi, ed attribuibili ai vari soggetti che a diverso titolo gestivano e gestiscono gli impianti fognari a servizio di numerosi comuni dell’area marina dell’Ogliastra (Tortolì e comuni limitrofi) ed il depuratore della Città di Tortolì, le quali condotte hanno causato, in modo ricorrente nel corso di molti anni, lo scaricamento in mare di rilevanti quantità di liquami, generando un pericolo per la salute non solo della popolazione sarda ma anche dei numerosi turisti che nel periodo estivo affollano l’incantevole costa dell’Ogliastra. Per verificare lo stato di salute del fondale marino interessato dai suddetti scaricamenti sono state anche acquisite – nel corso delle indagini – immagini video di tale fondale, realizzate grazie all’ausilio di un sottomarino a comando remoto (R.O.V.: Remotely Operated Vehicle).
I fatti
I fatti di rilievo penale per cui la Procura della Repubblica di Lanusei ha notificato, nelle scorse settimane, quattro avvisi di conclusione delle indagini a quattro dipendenti e dirigenti di Abbanoa S.p.a. riguardano un’attività di allaccio abusivo della rete fognaria gestita da tale società alla rete fognaria gestita dal Consorzio Industriale Provinciale dell’Ogliastra; da tale allaccio abusivo, mantenuto illecitamente per anni, sono derivati plurimi danneggiamenti dell’impianto di depurazione e frequenti situazioni di malfunzionamento dello stesso (posto, in talune occasioni, nell’impossibilità di rendere correttamente il servizio a cui era ed è preposto).
In particolare, per rimediare ad un guasto verificatosi all’impianto fognario di proprietà di Abbanoa S.p.a, prossimo all’ingresso nell’impianto di depurazione di acque reflue che serve il Comune di Tortolì, nell’anno 2015 un dirigente della società disponeva e faceva eseguire da una ditta esterna, senza informare e chiedere il consenso al Consorzio Industriale Provinciale Ogliastra, un collegamento by-pass a monte del guasto, unendo il collettore di acque reflue di Abbanoa all’impianto fognario che serve la zona industriale e commerciale di Arbatax e che, con l’impianto di depurazione, sono in proprietà e gestione del Consorzio Industriale Provinciale Ogliastra.
Nonostante le immediate e numerose segnalazioni di danno con relative diffide inviate dal Consorzio, che invitavano da subito la Società Abbanoa a rimuovere l’allaccio abusivo, i vari responsabili di Abbanoa, ciascuno con riferimento alle funzioni esercitate, oltre a non prendere in considerazione le segnalazioni e le diffide, non hanno mai provveduto, fino al mese di maggio dell’anno 2019, al ripristino della condotta fognaria, danneggiando il vicino depuratore e compromettendone, di conseguenza, la funzionalità.
Tant’è che il collettore di scarico del Consorzio Industriale Provinciale Ogliastra è stato progettato per consentire lo scarico dei liquami all’interno di una vasca di capacità ridotte che, dopo l’allaccio abusivo, si intasava continuamente provocando, in frequenti occasioni, lo sversamento diretto in mare delle acque reflue.
L’operazione ha portato alla segnalazione alla competente Autorità Giudiziaria di 4 persone, tra dirigenti e funzionari della Società “Abbanoa S.p.A.”, in ordine alle ipotesi di reato rubricate dai seguenti artt. del C.P.:
- artt. 110, 40 cpv., 81 cpv., 635 (comma 2 n. 1), anche con riferimento all’art. 625 n.7) del Codice Penale per avere, con condotte concorrenti e in più occasioni, deteriorato o comunque reso in tutto o in parte inservibili gli impianti del depuratore del Comune di Tortolì, gestito dal Consorzio Industriale Provinciale Ogliastra, costituenti edifici destinati ad uso pubblico o, comunque, beni destinati a pubblico servizio o a pubblica utilità.
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artt. 110, 40 cpv., 81 cpv. e 340, comma 1 del Codice Penale per avere, con condotte attive ed omissive di cui al capo precedente – in più occasioni e nell’ambito di un unico disegno delittuoso, turbato il regolare funzionamento dell’impianto di depurazione del Consorzio
Industriale Provinciale Ogliastra, a servizio degli agglomerati di Santa Maria Navarrese, Lotzorai, Girasole, Tortolì e del comparto industriale di Tortolì, costituente strumento di un servizio pubblico o, comunque, di un servizio di pubblica necessità.
Per quanto riguarda gli illeciti amministrativi riscontrati, analisi di campionamento effettuate dall’ARPAS Dipartimento di Nuoro e Ogliastra, sia al depuratore di Tortolì che alle acque portuali, sia nel periodo in cui era presente l’allaccio abusivo di cui sopra sia successivamente, hanno evidenziato la presenza di parametri elevati di ESCHERICHIA COLI, dieci volte superiori al limite massimo (trovati valori di 50.000 UFC/100 m L., quando il limite stabilito dalla normativa è di 5.000 UFC/ 100 m L.).
Per tale ragione, ed in applicazione di quanto previsto dal D.Lgs n° 152/06 (Testo Unico Ambientale), è stata elevata una sanzione pecuniaria amministrativa al Consorzio Industriale Provinciale Ogliastra, responsabile della depurazione delle acque fognarie, per la violazione di cui all’art.133 comma 1 del D.Lgs n° 152/2006 e ss.mm.ii..
L’operazione appena terminata – sottolinea il Col. Alessandro Bucci, Comandante del Reparto Operativo Aeronavale Cagliari – si inserisce in un più ampio monitoraggio del territorio sardo, caratterizzato da località di straordinaria bellezza, uniche nel loro genere e, proprio per questo, più esigenti di particolare attenzione, in termini di controlli più approfonditi a tutela dell’ambiente e della salute umana, sempre più minacciati dai pericoli naturali e dai comportamenti delle persone senza scrupoli.