Il punto di Roberto Napoletano. Dimostriamo che l’Italia è cambiata
La fiducia si nutre di fatti/fondamentali gli investimenti e i soldi spesi bene
Non ci sono promesse. Non ci sono ballon d’essai. Non ci sono cattedrali nel deserto. Si trasmette l’immagine di chi non stacca le mani dal timone e gli occhi dalla rotta. Se saremo capaci di dimostrare ai popoli che pagano più tasse nei loro Paesi per finanziare la nostra crescita che siamo stati di parola, che abbiamo fatto le cose che servono e non abbiamo buttato i soldi, allora questa nuova Italia convincerà tutti che è cominciata anche la nuova Europa
di Roberto Napoletano, Direttore del Quotidiano del Sud – l’Altravoce dell’Italia
Il dibattito sull’eurobond da 20 miliardi di Next Generation Eu che poi non è un eurobond in senso stretto merita qualche parola in più. Per capire esattamente di che cosa stiamo parlando e quale è il dibattito politico che ruota intorno a esso. Non è un eurobond in senso stretto perché è temporaneo, quindi non per sempre, e perché è garantito indirettamente dai vari stati nazionali, non dallo stato federale europeo che ancora non c’è. Benché una minima condivisone dei rischi in effetti oggettivamente esiste in quanto l’Italia garantisce tot e prende di più, la Germania garantisce tot e prende di meno. In questo senso si può dire che c’è un embrione di eurobond che non è ancora un vero eurobond. Basta però questo embrione per scatenare la solita retorica austriaca, olandese, e siccome anche le pulci hanno la tosse, perfino finlandese.