L’Italia tra complicatori e semplificatori. I tre pilastri per ricostruire e il muro della burocrazia
Il premier è un semplificatore naturale nelle modalità espositive e in quelle attuative. Ha la capacità di sfrondare il campo da tutte le variabili che ostacolano la soluzione del problema. Nei ministeri e nei venti staterelli delle nostre Regioni vi è però una pletora di personaggi che hanno la capacità naturale di cercare tutte le variabili che creano ostacoli alla soluzione del problema. Prendiamo le schede progetto curate dal ministero dei Trasporti e delle infrastrutture per la edilizia residenziale pubblica che vale due miliardi di euro del Recovery Plan. Decreto ministeriale, decreto regioni e nuovo bando, e poi nuovi rinvii, nuovi andirivieni di decreti e di regolamenti. Il tempo rischia di allungarsi e di creare la solita battaglia italiana delle competenze di tutti contro tutti. Non è più possibile.
di Roberto Napoletano, Direttore del Quotidiano del Sud – l’Altravoce dell’Italia
L’Italia della Nuova Ricostruzione del governo di unità nazionale guidato da Mario Draghi è in mezzo al guado tra complicatori e semplificatori. Il premier è un semplificatore naturale nelle modalità espositive e in quelle attuative. Ha la capacità di sfrondare il campo da tutte le variabili che ostacolano la soluzione del problema. Nei ministeri della Repubblica italiana e nei venti staterelli delle nostre Regioni vi è una pletora di personaggi che hanno la capacità naturale di cercare tutte le variabili che creano ostacoli alla soluzione del problema.