Debito comune europeo/La retorica del Nord e la forza dell’Europa federale.
Non si esagera quando si sostiene che sull’attuazione efficiente del Recovery Plan italiano, più ancora di quello spagnolo, si gioca il futuro dell’Italia e dell’Europa perché in caso di fallimento italiano faremmo vincere la retorica del Nord Europa che avrebbe buon gioco a dire che la Banca centrale europea deve smetterla di finanziarie gli Stati e che è giusto che ognuno vada per i fatti propri. Vince la loro retorica e finisce l’Europa. Dimostriamo con i fatti che sappiamo fare le cose e unificheremo le due Italie e l’Europa
di Roberto Napoletano, Direttore del Quotidiano del Sud – l’Altravoce dell’Italia
Il dibattito sull’eurobond da 20 miliardi di Next Generation Eu che poi non è un eurobond in senso stretto merita qualche parola in più. Per capire esattamente di che cosa stiamo parlando e quale è il dibattito politico che ruota intorno a esso. Non è un eurobond in senso stretto perché è temporaneo, quindi non per sempre, e perché è garantito indirettamente dai vari stati nazionali, non dallo stato federale europeo che ancora non c’è. Benché una minima condivisone dei rischi in effetti oggettivamente esiste in quanto l’Italia garantisce tot e prende di più, la Germania garantisce tot e prende di meno. In questo senso si può dire che c’è un embrione di eurobond che non è ancora un vero eurobond. Basta però questo embrione per scatenare la solita retorica austriaca, olandese, e siccome anche le pulci hanno la tosse, perfino finlandese.