Il punto di Roberto Napoletano. Rischio Regioni sul Recovery Plan
Per la buona attuazione del piano bisogna rispettare le procedure finanziarie che disciplinano l’esecuzione dei progetti
Quello che non può accadere è che le Regioni continuino a chiedere soldi e farne come cassa l’uso che credono, non quello che è stabilito. Come hanno sempre fatto con i soldi della sanità che appena arrivano i trasferimenti li usano per altre cose. Questo è il rischio capitale nel caso del Recovery Plan. Le Regioni vogliono quei soldi sui loro conti ordinari e i Comuni pure. Ma questi soldi vanno tracciati e loro questo non lo vogliono. Facendo finta di non sapere che le erogazioni europee sono legate a progetti ben precisi e alla loro esecuzione
di Roberto Napoletano, Direttore del Quotidiano del Sud – l’Altravoce dell’Italia
C’è un passaggio stretto sottovalutato da molti dove rischiamo tantissimo per la buona attuazione del Recovery Plan italiano. Riguarda apparentemente le procedure finanziarie che disciplinano l’esecuzione dei progetti, ma ancora prima la bulimia di potere delle Regioni italiane che si pongono come venti staterelli che vogliono decidere tutto loro per sé e per i Comuni dei loro territori e non hanno perso il vizio di chiedere soldi e farne l’uso che credono, non quello che è stabilito. Vogliono i soldi loro subito e tutti, ma questi soldi vanno tracciati e loro questo non lo vogliono. La Ragioneria generale dello Stato non deve solo rendicontare in Europa sull’uso che di quei soldi è stato fatto, ma poiché sono soldi che anticipano loro a seguito di emissione di titoli e rispondono della cassa hanno il dovere di vigilare che l’impiego di tali risorse sia tracciato in modo da poterne seguire passo passo la corretta tracciabilità.