L’UGL Sardegna chiede un incontro con il Presidente della Regione con il fine di trovare delle soluzioni concrete a sostegno dei lavoratori e delle imprese per arginare il fenomeno delle cosiddette “morti bianche” sul lavoro.
A livello nazionale i dati Inail hanno evidenziato che nel primo quadrimestre del 2021 ci sono stati 306 morti sul lavoro, con un incremento del 9,3% in più rispetto allo stesso periodo del 2020. In Sardegna, nello stesso periodo si sono verificati 3 casi di infortuni mortali.
Secondo Sandro Pilleri, Segretario Regionale UGL Sardegna: “Occorre gettare le basi per divulgare una maggiore cultura della sicurezza sul lavoro, fatta di prevenzione, igiene e salute. In tal senso, è opportuno attivare la costituzione di una Agenzia Regionale per la Prevenzione Igiene e Sicurezza che garantisca un’azione efficiente ed efficace.
È altresì necessario – continua – realizzare con la collaborazione del Sistema Nazionale per la Prevenzione (SINP), il Coordinamento Regionale delle Banche Dati (Inps; Inail; Istat; Ministero del Lavoro; Ministero della Salute), l’accesso unificato delle banche dati, quale strumento indispensabile su cui basare i processi di valutazione, volto alla pianificazione degli interventi che rispondano ai criteri di efficacia, efficienza, pertinenza e sostenibilità”.
Per il Segretario Regionale UGL: “E’ opportuno attivare i Comitati regionali di coordinamento, promuovere corsi di formazione e addestramento sulla Prevenzione, Igiene, Salute e Sicurezza, anche nelle scuole. Infine, incentivare la messa a punto di un Progetto Nazionale sul monitoraggio, controllo e valutazione dell’applicazione del D.Lgs. 81/08”.