Si ispira ai racconti di Antonio Gramsci “Riccino e Riccetta” de Il Crogiuolo in scena domani (giovedì 24 giugno) alle 17 al TsE di Is Mirrionis a Cagliari per un nuovo appuntamento con “Teatro e Marmellata” – la rassegna per bambini e ragazzi (e per le famiglie) organizzata dal Teatro del Segno.
Una moderna favola per scoprire l’affascinante mondo della natura attraverso le parole dell’intellettuale e politico di Ales, che nelle sue lettere dal carcere narrava ai figli le storie di briganti e di animali poi raccolte ne “L’albero del riccio” – oltre a offrire preziosi suggerimenti di lettura da autori come Puskin, Kipling, Dickens, Tolstoj.
“Riccino e Riccetta” – ideato e diretto da Rita Atzeri e interpretato da Antonio Luciano e Marta Gessa – con le immaginifiche scenografie di Marco Nateri – parte dall’osservazione dei due giovani ricci per condurre i piccoli spettatori alla scoperta della fauna che abita campagne e boschi e perfino le città.
CAMBIO DI PROGRAMMA per l’ultimo appuntamento di Teatro e Marmellata: in scena giovedì 1 luglio alle 17 “Dov’è il filo?” – una poetica e divertente “storia di marionette e marionettisti” di e con Agostino Cacciabue e Rita Xaxa (produzione Teatro Tages e Teatro del Segno) per un viaggio dietro le quinte nella magia del teatro.
Viaggio nel fantastico mondo della natura con “Riccino e Riccetta” de Il Crogiuolo con ideazione, testo e regia di Rita Atzeri, le raffinate e immaginifiche scenografie di Marco Nateri e i costumi di Anna Sedda, nell’interpretazione di Antonio Luciano e Marta Gessa, in cartellone DOMANI (giovedì 24 giugno) alle 17 al TsE di Is Mirrionis in via Quintino Sella a Cagliari per il terzo appuntamento con “Teatro e Marmellata” – la rassegna pensata per i bambini e i ragazzi (e per le famiglie) organizzata dal Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda – nell’ambito del progetto pluriennale “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2026.
La pièce – liberamente ispirata ai racconti di Antonio Gramsci per i suoi figli, racchiusi nelle sue lettere dal carcere, poi raccolti ne L’albero del riccio” – dipinge un affascinante e variegato affresco della fauna dei boschi e delle campagne, tra storie di animali e note autobiografiche che rivivono sulla scena, tra incontri inattesi e mille avventure, in una chiave divertente e poetica.
«Tenni molti mesi due riccetti, liberi, nel cortile; davano la caccia a tutti gli animaletti. Erano ghiotti di blatte, bisce e mele» – scriveva Antonio Gramsci «Avevano paura dei cani. Io mi divertivo a portare nel cortile delle bisce vive per vedere come loro le cacciavano… Un giorno questi ricci sparirono…». Tra le fronde e le radici di un albero “magico” trovano rifugio tante piccole creature, come «il gallo canterino, la gallina Ina, il pappagallo Flint, il piccolo passerotto, il maialino, la capretta, il cane».
Insieme ai due giovani ricci, abitanti nel giardino della madre del grande intellettuale, politico, giornalista e scrittore, sono i protagonisti delle novelle grazie alle quali un uomo prigioniero per i suoi ideali riusciva a comunicare con i suoi ragazzi, a trasmettere loro l’amore per la cultura, la curiosità e il rispetto per l’ambiente.
“Riccino e Riccetta” e i loro piccoli amici popolano un teatro della fantasia fra trame vere e inventate, cui si intrecciano leggende popolari e echi delle fiabe in versi di Aleksandr Puškin – come l’allegorica vicenda de “Il galletto d’oro” – e dei racconti di Lev Tolstoj, come delle opere di Charles Dickens e Rudyard Kipling. Una pièce dal gusto metateatrale, in cui tutto si trasforma e gli attori usano differenti tecniche, dalla recitazione al teatro di figura, per restituire le atmosfere di una foresta o di un giardino, le diverse “voci” degli animali, come il canto del gallo, oppure il volo di un passero e condurre idealmente per mano gli spettatori in un giro di esplorazione.
Antiche e moderne favole per riscoprire l’incanto del regno della natura, tra l’osservazione del ciclo delle stagioni e dei comportamenti delle diverse specie, si inseriscono nel dialogo a distanza tra Antonio Gramsci e i figli Delio e Giuliano, insieme alle parole affettuose per la moglie Julca Schucht: un epistolario da cui affiora il forte legame dell’intellettuale e scrittore con la sua famiglia, in missive piene d’amore e di tenerezza oltre che di struggente malinconia.
“Riccino e Riccetta” raccoglie l'”eredità” delle narrazioni destinate alla sfera privata, a quell’intimità rubata allo sguardo di un padre che non poté veder crescere i propri figli, una ulteriore ferita che si somma all’esperienza amara del carcere (sia pure illuminata dalla coscienza di non aver altra colpa che la fedeltà ai propri principi e la disubbidienza verso il regime).
Lo scenografo e costumista Marco Nateri guarda alle storiche illustrazioni di Carla Ruffinelli per realizzare la sua versione dei paesaggi evocati ne “L’albero del riccio”, inventando un palcoscenico dell’immaginario dove tutto si trasforma, gli attori “indossano” le loro corazze di aculei e di volta in volta si presentano davanti al pubblico le figure di uno speciale “bestiario” scaturito dalla lettura: oggetti, sagome di cartone e pupazzi si animano e prendono vita all’interno delle storie, in un coinvolgente “gioco” della fantasia a misura di grandi e piccini.
Tra ricordi d’infanzia e rigorose osservazioni, Antonio Gramsci “parla” ai suoi figli, ma anche alle bambine e i bambini di oggi, del rapporto tra uomo e natura, tra utili spunti di riflessione sulla realtà e interessanti apologhi sul mondo degli animali, a tratti metafora della società, attraverso la magia del teatro.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
CAMBIO DI PROGRAMMA – Finale in poesia giovedì 1 luglio alle 17 con “Dov’è il filo? – Una storia di marionette e marionettisti” di e con Agostino Cacciabue e Rita Xaxa per la regia di Stefano Ledda e Gennaro Ponticelli – che ha anche collaborato alla drammaturgia per un ideale viaggio “dietro le quinte” per scoprire come nasce uno spettacolo, come da un’intuizione apparentemente “casuale” prende forma una storia (produzione Teatro Tages e Teatro del Segno).
Un intrigante gioco metateatrale in cui i due artisti interpretano due marionettisti costretti a “sospendere” le loro rappresentazioni e tournées ma decisi a mettere a frutto quel tempo di “pausa” per creare un lavoro originale… tra oggetti del quotidiano, come il mocio per lavare i pavimenti, che improvvisamente si animano – ed ecco apparire buffi e allegri cagnolini e personaggi “esotici” come un fachiro o un’agile contorsionista. E poi coppie di innamorati danzanti, fragili farfalle e perfino il misterioso omino di fil di ferro che sogna… di volare per la gioia e il divertimento di grandi e piccini.
Si rinnova – dopo più di un anno di “sospensione” – l’appuntamento con “Teatro e Marmellata” al TsE di Is Mirrionis a Cagliari, per uno speciale invito a teatro rivolto ai giovanissimi del quartiere (con abbonamenti in omaggio per i residenti) oltre alla consueta formula del “biglietto sospeso” che, sul modello dell’usanza del “caffè sospeso” a Napoli, permette di offrire la visione di uno spettacolo a chi non possa permettersi di pagare l’ingresso, formando così una rete di solidarietà nel segno della bellezza.
“Teatro e Marmellata” 2021 – la rassegna di teatro ragazzi organizzata dal Teatro del Segno e il laboratorio “Giochi di Luce” si inseriscono nel progetto pluriennale “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2026 a cura del Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda – in collaborazione con la Parrocchia di Sant’Eusebio di Cagliari e con il patrocinio e il sostegno dell’Assessorato alla Cultura, Spettacolo e Verde Pubblico del Comune di Cagliari, dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna e del MiC / Ministero della Cultura e con il contributo della Fondazione di Sardegna.
Fondamentale l’apporto di partner e sponsor privati, a partire dal main sponsor TECNOCASA di Roberto Cabras che sostiene l’intero progetto quinquennale, come dell’azienda Fratelli Argiolas carpenteria metallica, grazie alla quale sono stati realizzati alcuni degli adeguamenti tecnici del palcoscenico e del teatro.
Il progetto “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2026 vede in prima fila, accanto al Teatro del Segno, l’Accademia Internazionale della Luce, il Teatro Tages, il Comitato Casa del Quartiere, il Teatro Zeta de L’Aquila, l’Associazione Culturale Musicale Orchestra da Camera “Johann Nepomuk Wendt”, la Compagnia dei Ragazzini di Cagliari diretta da Monica Zuncheddu, l’Associazione Culturale CORDATA F.O.R. e il CeDAC (Centro Diffusione Attività Culturali) che organizza il Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.
INFO & PREZZI
biglietti:
posto unico: intero 5 euro – ridotto* 3 euro
*per i bambini e le bambine di Is Mirrionis e accompagnatori
Per informazioni e prenotazioni:
cell. 3914867955 (anche whatsapp) – e-mail: [email protected] – www.teatrodelsegno.com
NB. Tutte le attività saranno svolte nell’osservanza delle norme e dei protocolli anti-Covid in base alle norme vigenti: per assistere agli spettacoli sarà necessario prenotare e comunicare i propri dati per un eventuale corretto tracciamento