Nell’ambito del Progetto dell’UNICEF Italia Lost in Education, sono stati firmati i primi Patti Educativi di Comunità in Sardegna.
I Patti Educativi rappresentano un impegno concreto tra studenti/sse, Scuola, istituzioni e Terzo Settore.
I Patti Educativi contengono le priorità individuate dai ragazzi e dalle ragazze all’interno della loro “Agenda del futuro”, che pone al centro di ogni intervento il diritto di ogni bambina, bambino e adolescente ad essere riconosciuti titolari dei diritti sanciti dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, promuovendo e tutelando il loro diritto ad essere ascoltati e a partecipare; a riconoscere il ruolo prioritario della scuola e delle famiglie e il valore irrinunciabile di una comunità educante partecipativa, solidale e responsabile, per garantire a tutti e a tutte le giuste opportunità.La prima cerimonia è avvenuta a Sassari, presso la Scuola IIS N. Pellegrini di Sassari, lo scorso 1° giugno, alla presenza di Giovanni, Lucia e Nicole, in rappresentanza degli studenti e delle studentesse della Scuola N- Pellegrini, del Dirigente Paolo Acone, dell’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Sassari Antonio Sassu, della Presidente del Comitato Unicef di Sassari Maria Grazia Sanna, della past presidente del Comitato Unicef di Sassari Silvana Pinna, di Arianna Di Silvio volontaria UNICEF, Valentina Sias, Community Manager del progetto Lost in Education e della rappresentanza di alcuni studenti.
Il secondo Patto è stato firmato oggi presso l’IC Su Planu a Selargius alla presenza di Arianna, Alessia, Carlotta, Leonardo, Giacomo e Alessio, in rappresentanza degli studenti e delle studentesse della Scuola, del Dirigente Francesco Depau, dell’Assessore alla cultura Roberta Relli, Renata Corona in rappresentanza del Comitato Unicef di Cagliari, Valentina Sias, Community Manager del progetto Lost in Education.
La sottoscrizione del Patto educativo di Comunità è un atto che suggella il lavoro di emersione del capitale sociale ed educativo, esito del processo di mappatura partecipata dei ragazzi e delle ragazze e rappresenta l’avvio di un processo di co-progettazione con la scuola e gli attori della Comunità Educante, che vede protagonisti gli stessi minorenni.
La firma del Patto rappresenta l’inizio di un percorso che vede coinvolta la scuola, gli studenti e le studentesse, le istituzioni e la Comunità nella realizzazione di una serie di attività che prenderanno il via a partire dal mese di giugno:
- Lost in Summer: Per favorire l’emersione e il riconoscimento delle competenze di studenti e studentesse, nell’ambito dell’educazione non formale, saranno realizzate attività estive per avviare la co-progettazione territoriale, in continuità con i laboratori realizzati e i Setting Educativi, in funzione dell’attività SAT (scuola aperta al territorio).
- Da settembre riprenderanno i Setting educativi territoriali, per valorizzare le competenze educative della comunità educante, al fine di realizzare l’azione simbolo del progetto, ossia una Scuola aperta al territorio, esito del processo di co-progettazione di comunità.
La Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (CRC), ratificata dall’Italia con legge n.176 del 27 maggio 1991, sancisce che tutti i minorenni (0-18 anni) hanno Diritto ad un’educazione di qualità (art. 29). All’art. 29 della CRC si affianca uno dei quattro principi fondamentali della CRC: il Diritto all’ascolto e alla partecipazione (art.12) dei ragazzi e delle ragazze, in quanto “portatori di diritti” e cittadini attivi della comunità.
PROGETTO LOST IN EDUCATION
Il progetto, sostenuto da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che vede l’UNICEF Italia come capofila in collaborazione con Arciragazzi (Nazionale, Sicilia, Liguria, Lazio, Lombardia, Taranto) e con ARCI Liguria, viene realizzato in 20 scuole secondarie di primo e secondo grado (13 Istituti Comprensivi e 7 Scuole Superiori) di 7 regioni in Italia (Lazio, Lombardia, Sicilia, Puglia, Liguria, Sardegna, Friuli Venezia Giulia) e ha l’obiettivo di rendere questi ragazzi e ragazze, insieme con i loro genitori e insegnanti, consapevoli del cambiamento che possono operare nella società diventando essi stessi “pontieri” tra scuole e altri attori della comunità educante.