È dedicata al libro che ha dissestato e rimodellato il rapporto tra lettura e scrittura e i princìpi stessi della comunicazione e della percezione estetica – Ulisse di James Joyce – la nuova iniziativa targata La Fabbrica Illuminata: si tratta dell’evento speciale BLOOMS DAY, una conferenza letteraria online sulla pagina Facebook della compagnia l’intera giornata di mercoledì (16 giugno).
L’iniziativa è pensata in occasione del Bloomsday, la ricorrenza annuale in omaggio al romanzo dello scrittore irlandese, che racconta la vita e i pensieri di Leopold Bloom e di una miriade di altri personaggi – reali e immaginari – dalle 8 del mattino del 16 giugno 1904, fino alle prime ore del mattino successivo.
Tra riflessioni sull’opera e sulle sue traduzioni in italiano e letture, la conferenza letteraria è moderata dal drammaturgo, regista e attore Giuseppe Manfridi, ideatore dell’evento insieme alla direttrice artistica de La Fabbrica Illuminata Elena Pau, con la partecipazione straordinaria dell’attore Giuseppe Pambieri, in scena con la figlia Micol Pambieri.
L’appuntamento si iscrive nella terza edizione della rassegna letteraria Dialoghi di Carta, in fase di progettazione in una nuova casa base nel Medio Campidano: il Comune di Sardara.
“Trieste, Zurigo, Parigi, 1914-1921. Con questi nomi di città e con queste due date termina Ulisse di James Joyce”, recitano le note della conferenza letteraria. “Sicché, a una lettura ad alta voce (cosa che per il suo romanzo lo stesso autore auspicava) l’ultima parola a essere pronunciata, a capo di circa mille pagine, è un composto di quattro numeri. Una cifra. Una data, appunto. 1921. L’anno in cui Joyce giudicò di aver portato a compimento la sua opera, che verrà pubblicata a Parigi l’anno dopo, a febbraio, da Sylvia Beach per la Shakespeare & Company. 1921-2021. Fra breve saremo, dunque, a un secolo esatto dalla nascita di un libro che ha dissestato e rimodellato il rapporto tra lettura e scrittura, e, più estesamente, i princìpi stessi della comunicazione e della percezione estetica. Chiunque, dopo l’apparizione dell’Ulisse, è stato giocoforza influenzato da questo avvento rivelatosi sconvolgente non solo nell’ambito letterario, e, addirittura, anche per coloro che l’Ulisse non l’hanno mai letto, o che non leggono affatto. Vi sono segni e gesti, infatti, che cambiano il paesaggio in assoluto, e un libro può essere uno scrigno contenitore di simili segni e di simili gesti“.
Vari i momenti di approfondimento e di lettura previsti nella conferenza letteraria: introdotto da Elena Pau, Giuseppe Manfridi traccia una rapida mappa delle quattro versioni italiane dell’Ulisse, accennando alla misteriosa avventura di una quinta versione tanto misteriosa quanto magnifica, apparsa nelle librerie nel 1995 (Firenze, Shakespeare and Company) per sole due settimane, e poi ritirata dal commercio per violazione dei diritti d’autore, allora detenuti in Italia da Mondadori. Questa traduzione è a firma di tale Bona Flecchia (sicuramente uno pseudonimo) e la biblioteca della Fabbrica Illuminata è riuscita a procurarsene una rara copia.
Per voce dello stesso Manfridi vengono lette le pagine dedicate alla piccola Gerty. Lo scrittore e drammaturgo romano affronta, poi, il discorso della lettura dell’incomprensibile, questione che travalica il Joyce dell’Ulisse per passare a quello di Finnegan’s Wake, sino a coinvolgere autori come Pound ed Eliot, ecc. (nulla di troppo specifico: quello che importa è approfondire l’apparente paradosso del diritto a leggere anche ciò che è possibile non capire, e tuttavia goderne lo stesso).
L’attore Giuseppe Pambieri legge le due mirabili pagine dedicate all’acqua dal penultimo capitolo del libro; infine, Micol Pambieri propone la pagina finale del monologo di Molly Bloom.
A corredo di tutto, una scelta di musiche in sintonia col testo joyciano, che tante volte rimanda a citazioni di melodie gaeliche o melodrammatiche.
In chiusura, Elena Pau dà alcune anticipazioni sull’evento in presenza programmato per il 2022. L’iniziativa online è, infatti, pensata “nella prospettiva di realizzare l’anno prossimo a Cagliari – città marina, come Dublino – un evento dal vivo che celebri i cento anni dalla pubblicazione del capolavoro joyciano, ma anche un gemellaggio ideale (e poetico) tra la Fabbrica Illuminata e quanto in quel giorno, come ogni anno il 16 giugno, avverrà a Dublino, celebrando orari e luoghi dell’arco di tempo in qui la vicenda narrata si colloca, ovvero: dalle otto del mattino del 16 giugno 1904, alle due del mattino successivo seguendo le orme del protagonista, Leopold Bloom, che, muovendosi dopo la colazione dalla sua abitazione al 7 di Eccles Street, deambula per la città, attraversando varie vicende e stati d’animo, sin quando, sul farsi di un nuovo giorno, riapproderà presso la sua Itaca, a fianco della sua Penelope, chiamata Molly Bloom”.