Il 4 giugno 2021 si svolgerà in tutta Italia la sesta edizione de La Notte degli Archivi, patrocinata dal Ministero della Cultura e dall’ANAI – Associazione Nazionale Archivistica Italiana nell’ambito del Festival Archivissima.
L’edizione 2021 è dedicata al tema #generazioni.
La Soprintendenza archivistica della Sardegna ha promosso la costituzione di una Rete sarda per Archivissima per lanciare un programma collettivo di eventi su tutto il territorio regionale dedicato a far conoscere i documenti di archivi statali, comunali e privati sardi che aderiscono all’iniziativa (www.archivissima.it/2021/gli-archivi/1421-rete-sarda-per-archivissima-2021).Tutte le iniziative si svolgeranno la sera del 4 giugno a partire dalle 18, dal vivo (nel rispetto del distanziamento e delle norme igieniche anti Covid19) o in podcast.
Gli eventi saranno trasmessi anche in streaming sui canali Youtube e sulle pagine Facebook dei vari enti promotori, oltre che sui canali ufficiali del Festival Archivissima.
Oltre alla Soprintendenza archivistica della Sardegna, partecipano alla Rete e al Festival gli Archivi di Stato di Cagliari, Nuoro, Oristano e Sassari, gli archivi comunali di Quartu S. Elena, Samugheo, Santa Teresa Gallura, Sinnai, e Villasalto, la Sezione di Storia locale del Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis di Carbonia, la Ilisso Edizioni e lo Spazio Ilisso di Nuoro, l’Università degli Studi di Cagliari.
Il programma completo sul sito www.archivissima.it
EVENTI IN SARDEGNA
Soprintendenza archivistica della Sardegna (diretta da Monica Grossi): progetto regionale M’arregordu. Tracce di vita dai cassetti della memoria, nel giardino della Soprintendenza (in diretta in via Marche 15, Cagliari, h. 19.00-21.00): il primo tentativo di dar vita a un archivio di comunità composto dalle testimonianze che i cittadini hanno affidato alle Scatole della memoria distribuite in città e nella regione: fotografie, documenti, audio e brevi testi riconducibili al tema del festival. Hanno attivamente collaborato al progetto, come punti di raccolta: gli Archivi di Stato di Cagliari e Nuoro, il Museo Archeologico Nazionale e la Pinacoteca Nazionale di Cagliari, il Segretariato regionale MiC per la Sardegna, l’Istituto Comprensivo Santa Caterina di Cagliari – Plesso di via Piceno, gli archivi storici comunali di Quartu Sant’Elena e Villasalto, i Comuni di Milis e Samugheo, Spazio Ilisso e Ilisso Edizioni a Nuoro, la libreria Miele Amaro e il Caffè Svizzero a Cagliari.
Archivio di Stato di Cagliari (diretto da Enrico Trogu): Notte degli archivi all’Archivio di Stato di Cagliari. due tavole rotonde sul tema #generazioni. La prima con rappresentanti del Tribunale e della Procura dei Minorenni di Cagliari, dell’Università di Cagliari e di ASPAL Sardegna sul valore degli archivi giudiziari minorili e sugli studi e sulle attività inerenti al tema; la seconda, a partire dall’Archivio dell’Istituto sardo per la storia della Resistenza e dell’autonomia e col contributo di storici dell’Università di Cagliari e dell’archivista che ha curato l’inventario dell’Archivio ISSRA, verte sulle fonti archivistiche utili a ricostruire la storia del Movimento studentesco a Cagliari negli anni ’60 e ’70 del Novecento. I contributi si alternano a quelli degli attori della Compagnia teatrale “Artisti fuori posto” che leggono documenti provenienti da entrambi i fondi archivistici.
Archivio di Stato di Nuoro, in collaborazione con l’Archivio di Stato di Oristano (diretti da Michela Poddigue): A chi passeremo il testimone? Staffetta archivistico-culturale per riflettere sul tema del ricambio generazionale. Archivisti studiosi e appassionati si avvicenderanno nella presentazione delle loro esperienze lavorative e di ricerca, per testimoniare l’importanza dell’attività svolta dagli Archivi nella tutela delle fonti.
Archivio di Stato di Sassari (diretto Federica Puglisi): Una notte in Archivio – Viaggio virtuale all’Archivio di Stato di Sassari. Viaggio virtuale alla scoperta delle Generazioni che, grazie alle carte d’archivio, continuano a portare la testimonianza del loro vissuto. Dalla vita in convento del XVII secolo, alle vicende del generale Garibaldi, protagonista del Risorgimento, fino all’orrore della Grande Guerra con il gravoso tributo di soldati sardi morti sui campi di battaglia. E si giunge al Secolo breve, il Novecento, quando ancora la scuola elementare non era un diritto garantito a tutti i bambini, fino agli anni Sessanta e Settanta, periodo in cui la provincia di Sassari conosceva l’industrializzazione nel polo petrolifero di Porto Torres e scopriva la vocazione turistica della Costa Smeralda.
Comune di Quartu S. Elena, Archivio storico: Sa Domu de is Arregordus. Per generazioni di Quartesi, Sa Dom’e Farra è stata luogo dell’identità, della conservazione delle tradizioni popolari e della riscoperta delle proprie origini. Dietro questa realtà, però, si affacciano dal passato altre generazioni: nel secolo XIX fu la casa padronale di Carlo Lai, proprietario terriero e macellaio, che esercitava la professione nella propria abitazione e nella piazza del mercato, chiamata Sa Perda mulla. Il figlio Francesco proseguì l’attività paterna nella macellazione, divenendo una figura di rilievo della società quartese del primo ‘900, come imprenditore, figura politica e anche in qualità di cantadori, tra i più apprezzati del Campidano. Francesco ebbe quattro figlie, ma nessuna di esse proseguì la generazione dei Lai. Fu Gianni Musiu alla fine degli anni ’70 a salvarla dall’oblio a cui sarebbe stata destinata, dandole nuova vita attraverso il restauro e la sua trasformazione da abitazione a casa museo, Sa Dom’e Farra, il primo esempio di museo etnografico in Sardegna, meta di percorsi turistici permettendole così di arrivare sino ai nostri giorni. Attualmente lo stabile ospita una mostra documentaria sulla famiglia Lai e il Museo Multimediale della Poesia Improvvisata.
Comune di Samugheo, Archivio storico: La scatola della memoria. Evento in partenariato con la Soprintendenza. Appuntamento venerdì 4 giugno dalle ore 19 presso la Casa Serra. Ciascuno potrà portare un ricordo da condividere e aggiungere a “sa crobe”: una vecchia fotografia, una lettera, una cartolina di un emigrato, di un militare al fronte, di un parente lontano, qualche pagina di un vecchio diario, brevi filmati. Sarà, inoltre, un modo per ricordare il grande patrimonio storico e culturale contenuto nel nostro Archivio Storico Comunale.
Comune di Santa Teresa Gallura, Archivio storico: Santa Teresa Gallura dal turismo dell’elite agli anni del boom. Il lavoro propone un confronto generazionale sul fenomeno turistico nella storia di Santa Teresa Gallura mettendo in rilievo le differenze tra gli inizi con i primi affittacamere e il periodo del boom con la nascita del turismo di massa. Inizialmente il paese, caratterizzato da un’economia agro-pastorale, non disponeva di alberghi e servizi. Negli anni ’30 la località era frequentata da gruppi di famiglie dell’interno della Gallura che stavano in spiaggia solo per una giornata. Successivamente, negli anni ’50-’60, nacquero i primi ristoranti e in seguito alla costruzione dei primi alberghi, Santa Teresa Gallura venne inserita tra le mete delle agenzie di viaggio. A partire da questo momento si sviluppa quella mentalità turistica che in poco tempo cambia il paese e le professioni dei suoi abitanti trasformandolo da piccolo borgo agro-pastorale in una cittadina a vocazione turistica.
Comune di Sinnai, MuA – Museo civico e Archivio: diretta streaming in cui si racconterà l’arte della cestineria del paese attraverso le generazioni di persone, tradizioni e innovazioni. I documenti d’archivio saranno il punto di partenza di questa narrazione e scandiranno il tempo e le fasi di questa tradizione, intrecciandosi con le testimonianze di alcune cestinaie attive nella metà del secolo scorso. Il racconto si concluderà con l’intervista a un’antropologa di Berlino che, attraverso questi stessi documenti, porta avanti la sua ricerca sull’evoluzione e l’innovazione dell’arte dell’intreccio tra passato e presente.
Comune di Villasalto, Archivio storico comunale e Archivio minerario “Su Suergiu”: al centro dell’evento, che avrà come tema e filo conduttore le Generazioni, sarà posta la presentazione alla Comunità e al territorio dei primi risultati di “Donatori di memoria” e “L’Archivio dei diari della Comunità”, due Progetti dell’archivio storico comunale e minerario avviati già da tempo in collaborazione con il personale del museo per rendere la Comunità responsabile della conservazione della memoria, partecipe e protagonista attiva dei processi di ricostruzione, condivisione e restituzione di memoria e identità al territorio.
Sezione di Storia locale del Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis, Carbonia: Carbonia, identità ritrovata. Il percorso delle immagini racconta attraverso i documenti d’archivio la memoria viva della città di Carbonia, nata nel 1938 come villaggio autarchico per assolvere alle esigenze economiche e strategiche delle fonti energetiche nazionali. Operai e maestranze giungono da tutta Italia e da ogni paese della Sardegna per lavorare nella Grande miniera di Serbariu e per costruire la città che li avrebbe ospitati. Finita la guerra il carbone non è più considerato fonte energetica primaria; questo porta alla crisi del settore e della città, crisi scandita da vivaci lotte sindacali e operaie che caratterizzano la vita sociale della popolazione tutta coinvolta per la sopravvivenza ieri come oggi. L’amore per le proprie radici si evidenzia nella necessità di tramandare alle nuove generazioni la storia e l’identità delle persone e dei luoghi attraverso il recupero dell’architettura mineraria e il riutilizzo degli edifici come luoghi di cultura e di fruizione della storia locale e mantenendo l’originalità del centro cittadino.
Ilisso Edizioni e Spazio Ilisso: Ilisso. Generazioni di archivi, generazioni di sguardi. Presentazione di video dedicati ai 35 anni di attività della casa editrice e ai principali fondi archivistici posseduti: Marianne Sin Pfältzer, Max Leopold Wagner, Raffaele Ciceri.
Università degli Studi di Cagliari, Dipartimenti di: Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura; Pedagogia, Psicologia, Filosofia; Matematica e Informatica: Dall’archivio alle esplorazioni narrative, artistiche e videoludiche: il caso di Monteponi. L’evento è dedicato alle ricerche e alle sperimentazioni transmediali di messa a valore dell’importante patrimonio archivistico del Sulcis-Iglesiente, e quello sulla miniera di Monteponi in particolare, per la valorizzazione e la promozione territoriale. Il quadro delle ricerche, pubblicazioni e sperimentazioni presentate partono dall’assunzione di fondo che una ex-miniera non può diventare il mero contenitore “per qualcos’altro”, non può prescindere dalla sua storia, e dalla memoria dei suoi abitanti; ma non può nemmeno rimanerne prigioniera, altrimenti sarebbe incomunicabile all’esterno: cosa che è successa proprio per le miniere sarde che hanno prodotto nei secoli numerose narrazioni e uno storytelling locale affascinante e complesso; ma hanno visto tali racconti incapaci di uscire dai confini dell’isola: lo storytelling autoctono non riesce cioè a saldarsi con l’immaginario diffuso che riguarda le miniere e in generale i miti del sottosuolo. In questa chiave, le esplorazioni archivistiche sono state alla base sia per un’affascinante ricostruzione di capitoli importanti dell’epopea mineraria, ma anche la base di partenza per la costruzione di ipotesi e “invenzioni di storie” come modalità per rifletterne i significati storici e per costruirne dei nuovi, attraverso diversi medium espressivi, dal racconto all’arte, dal cinema e serie TV al videogioco. Per raggiungere questo obiettivo occorre partire da un lato da una conoscenza approfondita dell’identità dei luoghi e delle loro potenzialità narrative e dall’altro essere disposti a superare i confini che legano media e reputazione in termini di divulgazione della conoscenza, per aprirsi a media e linguaggi più appropriati al contesto del panorama comunicativo attuale e futuro. L’evento sarà organizzato in tre parti: Parte I. “Il patrimonio archivistico su Monteponi e l’epopea mineraria del Sulcis-Iglesiente”, a cura di Giuseppina Monni; Parte II. “Esplorazioni narrative, artistiche e videoludiche su Monteponi”, con presentazione delle pubblicazioni, esempi, sperimenti, videogiochi realizzati, a cura di Ivan Blečić, Elisabetta Gola, Alice Guerrieri, Emiliano Ilardi e Valeria Saiu; Parte III. Intervento conclusivo di Sabrina Mingarelli e Antonello Sanna.