Da martedì 29 giugno a venerdì 2 luglio, alle 21, al Teatro delle Saline – piazzetta Billy Sechi n. 3/4, Cagliari – Akròama presenta “La preste”. Tratto dall’opera di Albert Camus, con riduzione e regia di Elisabetta Podda, fa parte del cartellone della rassegna Stagione del Teatro Contemporaneo. Lo spettacolo è preceduto alle 20.30 dalla performance “Frammenti” con Tiziana Martucci. La rassegna è supportata dal ministero per i Beni culturali, la Regione, il comune di Cagliari e la Fondazione di Sardegna.
Storia, pathos, attualità. La peste che coglie inaspettatamente gli abitanti increduli della città algerina di Orano ci ricorda l’attuale momento storico, in cui viviamo una pandemia che ci ha colpito cogliendoci impreparati. Diverse sono le analogie con il tema dell’opera di Camus. Inoltre la città di Orano ricorda molto da vicino Cagliari che si affaccia sul mare e ha un sole cocente con cui gli abitanti devono fare i conti. Lo spettacolo, in forma di oratorio, sottolinea alcuni temi cari a Camus attraverso le vicende di vari personaggi che assurgono a paradigmi.
“La peste” è infatti un testo corale, in cui vari personaggi cercano la loro dimensione e i loro perché a un disastro che metterà in ginocchio la città: il dottor Rieux, che si industria e si prodiga per curare una malattia quasi sempre incurabile e comunque imprevedibile (altro punto di contatto con il covid); l’impiegato Grand con la sua sensibilità e i suoi problemi con l’uso delle parole che ci fa sorridere; il giovane giornalista Raymond Rambert che cerca inutilmente di ricongiungersi con il suo amore lontano, ma impossibilitato a spostarsi per via della chiusura della città; il suicida mancato Cottard, terrorizzato dalla polizia perché con la coscienza sporca; il nuovo arrivato Tarrou che tiene un diario che aggiorna quasi fino all’ultimo; Padre Paneloux con una fede così salda che lo farà sconfinare nell’eresia; il portinaio Michel, il primo che muore di peste, che ci ricorda tutti i portinai che abbiamo conosciuto, e per questo forse ci è così caro. La redenzione per molti di loro passerà attraverso l’impegno costante e giornaliero a contribuire con le proprie capacità ad aiutare gli altri. Nel 1957 Camus ricevette il premio Nobel per la letteratura, per aver saputo esprimere come scrittore “i problemi che oggi si impongono alla coscienza umana”.
Di straordinaria attualità è la soluzione che Camus ci propone attraverso questi personaggi per superare un momento così difficile come quello del flagello della peste: l’indifferenza, i gretti interessi personali e la burocrazia saranno gli alleati della malattia, mentre il fronte comune di persone che semplicemente svolgono il proprio dovere diventerà la barriera che fermerà la peste. “Io ne ho abbastanza della gente che muore per un’idea. Non credo nell’eroismo, so che è fin troppo facile e ho scoperto che uccide. A me interessa che gli uomini vivano e muoiano per ciò che amano”.
Il cast e gli interpreti. Con la riduzione e la regia di Elisabetta Podda, lo spettacolo “La peste” vede in scena Simeone Latini, Giuseppe Boy, Gianfranco Cudrano, Stefano Cancellu, Giovanni Andrea Vinci. Spazio scenico e costumi sono di Elisabetta Podda. Assistente spazio scenico e costumi Noemi Tronza. Direzione tecnica di Lele Dentoni. Assistente alla regia Valentina Picciau. Assistente tecnico Nicola Pisano. La fotografia è a cura di Stefano Cancellu e Valentina Picciau.
Comunicazione web Nicola Asunis. Assistenti organizzazione generale Francesco Murgia e Rosella Locci. Assistente amministrazione Virna Tola. Direzione generale Marina Mura.