L’accorato appello di Mara Lapia: non lasciamo morire gli ospedali di Isili e Muravera
La parlamentare sarda Mara Lapia (Centro Democratico), componente della Commissione Affari sociali e Sanità della Camera dei Deputati, giovedì e venerdì ha visitato gli ospedali di Isili e Muravera su invito di alcuni rappresentanti delle istituzioni locali e di numerosi cittadini del territorio.ISILI. Giovedì la deputata ha incontrato Ugo Storelli, direttore del Distretto sanitario n. 5, Sergio Laconi, referente dell’ospedale San Giuseppe di Isili, Luca Pilia, sindaco di Isili accompagnato dalla Giunta comunale al completo, Rita Porru, sindaca di Nurallao, e Renato Melis, sindaco di Esterzili (Porru è assessora della Sanità e Melis componente della Commissione Sanità della Comunità montana Sarcidano-Barbagia di Seulo) oltre a numerosi rappresentanti del Comitato spontaneo Sarcidano.
«Si continuano a vedere i piccoli ospedali come un problema anziché come una risorsa dei singoli territori», sottolinea Lapia. «Il “San Giuseppe”, a differenza di altri presidi sanitari dell’Isola, non presenta problemi strutturali.
Per essere valorizzato ha bisogno soltanto di investimenti sul personale medico, infermieristico, amministrativo e OSS. Sono molto delusa dal fatto che qui niente è cambiato rispetto alla visita che feci quando la Regione era guidata dalla Giunta precedente. Anzi, la situazione è notevolmente peggiorata. È un ospedale vuoto, non esistono molti servizi.
Spesso i reparti si reggono sulla professionalità e l’abnegazione delle persone che vi lavorano. La distanza da Cagliari non aiuta i cittadini a curarsi. Ci sono sale chirurgiche ricostruite a nuovo ma inutilizzate. Ancora più vergognoso è che lo strumento per la mammografia è nuovo di zecca ma tenuto spento. Un dispendio di soldi pubblici che è una vergogna per la sanità sarda, soprattutto se si pensa che non si sta facendo lo screening antitumorale. Il CUP riesce a smaltire 30 impegnative al giorno per soli due giorni alla settimana, perché non ha personale: l’apoteosi dell’incapacità, non si riesce neppure a garantire un impiegato al CUP».
MURAVERA. Ieri il sopralluogo al “San Marcellino”, stavolta guidato dal direttore del Presidio ospedaliero unico, Sergio Marracini, e dai medici dei vari reparti. Un’ora prima l’incontro istituzionale con il sindaco Salvatore Piu in Municipio. «Mi ha consegnato la proposta di rilancio dell’ospedale, votata nei giorni scorsi dal Consiglio comunale di Muravera. La leggerò con attenzione e soltanto allora potrò esprimere un parere in merito», commenta Lapia.
«Durante la visita al San Marcellino ho avuto la conferma di quanto già sapevo, e cioè che si tratta di un’ottima struttura, in larga parte ristrutturata molto bene di recente. Non c’è bisogno di interventi particolari, insomma. Basterebbero, per iniziare, alcuni anestesisti che possano garantire un servizio H24. In tal modo ripartirebbero i servizi essenziali, primi tra tutti l’endoscopia digestiva e la chirurgia, che a Muravera vantano grandi professionisti.
Non si venga a dire che non ci sono anestesisti: ho più volte fatto notare all’assessore regionale alla Sanità che ci sono esuberi sia a Cagliari che a Sassari, dunque è possibile fare ruotare questi medici nei territori che sono allo stremo. Non si tiri fuori neppure la scusa della pandemia Covid. Bisogna avere il coraggio di farli girare nei presidi minori, magari attribuendo ai medici incentivi adeguati. In questi ospedali ci sono delle eccellenze, non possono essere trattati come zavorre. Anzi, proprio la pandemia ha dimostrato che i grandi ospedali si sono appoggiati ad essi per fronteggiare l’emergenza. Oppure vogliono dirci che i cittadini di questi territori non hanno diritto all’assistenza sanitaria al pari di chi risiede nelle grandi città?».
Di pomeriggio la deputata del Centro Democratico ha incontrato alcuni sindaci del territorio: Sandro Porru di Villaputzu (presidente dell’Unione dei Comuni del Sarrabus), Stefano Soro di San Nicolò Gerrei (presidente dell’Unione dei Comuni del Gerrei), Marco Lampis di Escalaplano e Marco Siddi di San Vito.
Il confronto ha permesso di fare luce sulle criticità dell’ospedale e sui possibili correttivi da parte della Regione. In serata un incontro con alcuni rappresentanti del Comitato spontaneo in difesa dell’ospedale San Marcellino e con il presidente dell’AVIS di Muravera, Sebastiano Brianda.