Le storie di ieri,Cipriano Efisio Oppo
Vernissage 20 Giugno ore 11. Dal martedì al sabato dalle 18 alle 20 MANCASPAZIO, Via della Pietà 11, Nuoro, realizzate fra il 1924 e il 1925.
La mostra “Le storie di ieri” racconta una delle pagine più buie della nostra storia recente, attraverso 9 opere del celebre artista romano, di origini sarde, Cipriano Efisio Oppo, realizzate fra il 1924 e il 1925.
Oppo si forma all’Accademia di Belle Arti di Roma e inizia a lavorare come caricaturista nel giornale L’idea Nazionale. Dopo la prima guerra mondiale scrive come critico d’arte e di cinematografia e aderisce al fascismo. Partecipa alla XV Biennale di Venezia nel 1926 e tre anni dopo diventa Deputato alla Camera per il Partito Nazionale Fascista.
Dal 1931 al 1943, in veste di Segretario Generale, idea e guida la Quadriennale di Roma. Nel 1942 ottiene la cattedra di pittura all’Accademia di Belle arti di Roma e all’Accademia di Venezia.
Nel 1945 viene arrestato dai partigiani e riesce a scappare a Roma solo grazie all’aiuto di un suo ex allievo, l’artista Afro Basaldella, partigiano, che lo porterà in salvo. Verrà in seguito assolto, con formula piena, in entrambi i processi di epurazione a suo carico.
Le opere in mostra, riscoperte da un gruppo di collezionisti sardi, sono quasi tutte tratte da L’idea Nazionale e riportano alla luce momenti fondamentali della storia del secolo scorso, Boccioni le definisce “macchiette comiche assolutamente italiane nella loro povertà provinciale ancora inosservata dalla caricatura nostrana”.
La mostra vuole essere un invito, soprattutto per le nuove generazioni, ad approfondire la conoscenza del ventennio, anche attraverso l’arte, perché, come scrive De Andrè, nel testo della canzone che da il titolo a quest’esposizione: a giocare col nero, perdi sempre.
La mostra è accompagnata da un catalogo con i testi di Elena Pontiggia, titolare della cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea all’ Accademia di Brera, Marina Moncelsi, Presidente dell’Istituto per la Storia dell’Antifascismo e dell’età contemporanea della Sardegna Centrale (ISTASAC), Chiara Manca e con le fotografie di Nelly Dietzel.