Marina Estate: ritorna il teatro per grandi e piccini a Cagliari
Dal 2 al 30 giugno nel quartiere Marina di Cagliari va in scena la terza edizione di Marina Estate, il festival teatrale per adulti e bambini organizzato da Theandric Teatro Nonviolento.
Tra le uniche rassegne ad occuparsi di intrattenimento per i più piccoli nella primavera isolana, Marina Estate si suddividerà in dieci appuntamenti (con ben 62 professionisti tra artisti e tecnici coinvolti) negli spazi del Teatro Sant’Eulalia (in vicolo Collegio 2) all’insegna del teatro contemporaneo, con un focus su temi e argomenti cari ai più piccoli.
Queste, dunque, le coordinate principali che caratterizzano le scelte compiute da Maria Virginia Siriu, direttrice artistica della manifestazione che vedrà al centro le compagnie Figli d’arte Medas, Bocheteatro, Teatro S’Arza, Teatro Tragodia, Theandric Teatro Nonviolento, Teatro Tragodia, La Botte e il Cilindro, Anfiteatro Sud, L’Effimero Meraviglioso, la compagnia Maldimarem, Teatro d’Inverno, Origamundi e Mutamento Zona Castalia.
Marina Estate è organizzata dalla compagnia Theandric Teatro Nonviolento con il contributo e sostegno del MIBACT Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo e dell’Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport della Regione Autonoma della Sardegna.
Gli appuntamenti
Il compito di inaugurare la terza edizione di Marina Estate negli spazi all’aperto del Teatro Sant’Eulalia (in vicolo Collegio 2) sarà affidato domani (mercoledì 2 giugno) alle 17.30 alla compagnia Bocheteatro, sul palco con “Il pianeta fai da te”, di Monica Corimbi e Giovanni Carroni (che cura anche la regia), con in scena la stessa Corimbi e le musiche originali di Stefano Ferrari. Lo spettacolo nasce per sensibilizzare i bambini sui rischi dell’inquinamento ed educarli alla raccolta differenziata, attraverso l’esempio ludico e gioioso del racconto e del personaggio teatrale, proponendo ai ragazzi dei corretti modelli di comportamento ambientale.
Alle 21 riflettori puntati sulla Compagnia Figli d’Arte Medas: in scena ci sarà Gianluca Medas, affiancato dal musicista Roberto Deidda, con “La Ballata di Mariangela Ecca”. La narrazione, tratta da Il Disertore di Giuseppe Dessì e magistralmente condotta da Medas, affonda le sue radici negli anni immediatamente seguenti alla prima guerra mondiale. La protagonista è Mariangela, che dona improvvisamente tutti i suoi risparmi per la realizzazione di un monumento ai caduti. Tutti, compreso il parroco, restano sopresi, perché la cifra da lei disposta è molto alta; perfino il commendatore non ha versato la stessa somma. Lei, però, non è una pazza, ma è spinta da un segreto, un segreto che nessuno conosce.
Il secondo appuntamento della rassegna si svolgerà due giorni più tardi (venerdì 4 giugno): si comincia alle 17.30 con il consueto appuntamento dedicato ai più piccoli. La Compagnia Teatro S’Arza sarà sul palco con “Il topo timido”, un viaggio fantastico attraverso l’uso di libri fantastici di avventure, favole, storie popolari e racconti ricchi di emozioni. Il fine è quello di esplorare il mondo della lettura per l’infanzia e non, attraveso le animazioni dei personaggi e delle scene, con l’ausilio di voci e azioni mirate.
Spazio ai più grandi alle 21, con “Just Forever” della compagnia Teatro Tragodia, esilarante commedia musicale che racconta il mondo delle donne attraverso uno spaccato storico-sociale che attraversa un periodo temporale di ottant’anni, dagli anni ’40 sino ad oggi. In scena ci saranno Nigeria Floris, Daniela Melis, Caterina Peddis e Carmen Porcu, con il testo, la regia, le scene e i costumi di Virginia Garau, gli oggetti di scena di Rossella Sestu, i gioielli di Nigeria Floris, le musiche originali Paolo Congia, il disegno luci di Giuseppe Onnis e la regia audio di Federico Floris.
Mercoledì 9 giugno alle 17.30 appuntamento danzante con “Cappuccetto Rap” opera della compagnia Teatro Instabile, che affonda le sue radici nella favola “Cappuccetto Rosso” dei fratelli Grimm, nella quale elementi moderni si fondono contestualizzandone le tematiche. In scena ci saranno Monica Pisano e Mauro Piras, con i costumi a cura di Marco Nateri e la regia di Aldo Sicurella.
Alle 21 il festival Marina Estate cala uno dei suoi assi, con lo spettacolo “La vedova scalza” di Theandric Teatro Nonviolento, opera ispirata all’omonimo romanzo di Salvatore Niffoi, vincitore del Premio Campiello nel 2006. Sul palco gli attori Carla Orrù, Fabrizio Congia e Andrea Vargiu, con i costumi di Marilena Pitturru (autrice anche delle maschere), Salvatore Aresu e le musiche dei Menhir (storica formazione hip hop nuorese tra le più importanti nella storia del genere in Sardegna), per dare vita alla fortunata opera teatrale figlia dell’incontro tra la letteratura di Niffoi con il teatro della Siriu. Da questa commistione trae linfa vitale una pièce che dà corpo alle emozioni, ai valori e ai linguaggi che popolano il romanzo, vero e proprio caso editoriale dei primi anni duemila.
Ancora la compagnia Theandric Teatro Nonviolento sarà protagonista venerdì 11 alle 17.30 con lo spettacolo “La storia di Azur e Asmar”, tratto dal lungometraggio animato di Michael Ocelot, con la regia e il testo di Maria Virginia Siriu e gli attori Antonio Luciano e Dreh Busu. Il Mediterraneo è al centro dei viaggi di Azur e Asmar, l’uno europeo e l’altro africano. Vivono da stranieri, scontrandosi con i pregiudizi delle rispettive culture di origine. Crescono come fratelli, poi vengono separati e si rincontrano nel Magreb, alla ricerca della Fata dei Jiin, seguendo la leggenda che la madre raccontava loro da bambini. Affronteranno innumerevoli peripezie, con un risultato sorprendente, aiutati anche dai piccoli spettatori.
L’appuntamento serale, alle 21, vedrà in scena “Tzia Birora” della compagnia Teatro S’Arza. Il lavoro racconta dello spirito di un’anziana donna sarda, che vaga per la sua antica casa illudendosi d’esser viva, esplorando gli oggetti che in passato le erano appartenuti e che più non riconosce: le antiche gonne sarde, i grembiuli, le maschere del carnevale, i cestini, i legumi e la frutta da lei venduta in vita. Il viaggio tra i tanti ricordi la porta, in conclusione, a ritrovare se stessa, potendo finalmente tornare a Dio. La scrittura scenica e la regia sono di Romano Foddai, con l’attrice Maria Paola Dessì, le luci di Emiliano Foddai e la parte audio affidata a Stefano Petretto.
CI-CHI-BUM! è il titolo dello spettacolo di mercoledì 16 giugno alle 17.30, portato in scena dalla compagnia La Botte e il Cilindro, ideato, diretto e interpretato da Consuelo Pittalis e Margherita Lavosi. Due attrici in uno spazio quasi vuoto e con pochi oggetti daranno vita a un diario di viaggio le cui note ci trasporteranno come note musicali verso esperienze realmente vissute da una di loro durante i suoi viaggi in Brasile.
Alle 21 la farà da padrona la compagnia Anfiteatro Sud, con “S’Accabadora”, lavoro in cui l’autrice Susanna Mameli mette a fuoco il lato umano e personale di una figura crepuscolare e sfuggente, ma storicamente reale, come quella di sa femmina Accabadora. Così veniva chiamata la donna che in passato, come sostengono anche gli ultimi studi sul tema, si occupava nelle comunità della Sardegna di dare non solo la vita, come levatrice, ma anche la “bona morte”, quando ormai la malattia non lasciava via di scampo. Le musiche sono di Paolo Fresu, in scena le attrici Annagaia Marchioro e Marta Proietti Orzella.
Venerdì 18 giugno l’appuntamento per i più piccoli si terrà ancora una volta alle 17.30 ospitando la compagnia L’Effimero Meraviglioso con “Bianca come la neve” (scene e regia di Antonello Santarelli), opera tratta dalla celebre fiaba dei fratelli Grimm, uno spettacolo dove si indagano le varie forme del teatro per ragazzi. Gli attori Giulia Giglio e Federico Nonnis, di volta in volta, daranno vita ai vari personaggi, utilizzando le varie forme espressive: dalla grande figura, al burattino, alle ombre, alla maschera, in uno spazio scenico che diventa una sorta di baraccone delle meraviglie di gusto da commedia dell’arte.
Il secondo appuntamento della giornata sarà alle 21 con “Fucilate l’Artista” (compagnia Maldimarem), di e con Ignazio Chessa, con le musiche dal vivo di Dario e Riccardo Pinna, le scene e i costumi di Fabio Loi e le luci di Tony Grandi. In scena un attore impersona se stesso, e la sua realtà diventa finzione scenica. Si espone come bersaglio per la sua esecuzione, includendo il pubblico nella ricerca di un baraccone per esprimersi come fenomeni e capire l’origine del malessere diffuso come un virus.
“Il gatto dagli stivali” della compagnia Teatro d’Inverno (liberamente ispirato alla versione di Charles Perrault, con l’adattamento e regia Giuseppe Ligios) con gli attori Antonello Foddis, Giuseppe Caragliu e Giuseppe Ligios aprirà gli appuntamenti estivi mercoledì 23 giugno alle 17.30. In serata (alle 21) spazio invece a Frammenti Rosa di Bocheteatro, un breve itinerario teatrale attraverso il mondo femminile. Spaccati di vita quotidiana di donne che si raccontano, si scontrano, si incontrano. Frammenti Rosa è uno spettacolo vivace sulle donne che sanno ridere di se stesse e che fanno ridere. In scena Monica Corimbi, con la regia di Giovanni Carroni.
Theandric Teatro protagonista dell’appuntamento per bambini venerdì 25 giugno alle 17.30 con “La città di Smeraldo” (tratto dal romanzo “Il meraviglioso mago di Oz” di L. Frank Baum), con la regia e l’adattamento di Maria Virginia Siriu e la partecipazione dell’attrice Francesca Cabiddu. Al centro dell’opera il rapporto tra i personaggi e il Mago, grande illusionista e importante figura che caratterizza tutta la storia. Attraverso un lungo viaggio in paesi sconosciuti (rappresentati attraverso l’ausilio di immagini video), Dorothy e i suoi amici arrivano alla Città di Smeraldo. Sono costretti, successivamente, a indossare degli occhiali verdi, che modificano la loro visione del reale. Il mondo onirico di Oz e la nostra realtà, dominata dal potere della televisione e dei nuovi media, vivono attraverso questo spettacolo un importante momento di confronto e analisi che li porta, a tratti, a combaciare.
Chiude la serata alle 21 “Il vuoto dentro” della compagnia Origamundi, scritto e interpretato da Giovanni Trudu, con la regia di Ivano Cugia. “Il vuoto dentro” omaggia l’arte drag in quanto espressione artistica ricca di storia e crea un parallelo con il teatro classico nella forma e nella sua forza. Una rappresentazione teatrale sincera, divertente ma anche brutale che come la vita non può essere in bianco e nero, ma attraversa un arcobaleno di emozioni.
L’unico appuntamento di martedì 29 giugno sarà alle 17.30 con la compagnia Mutamento Zona Castalia, in scena con “Francesco, il lupo e il principe Siddharta”, spettacolo che vede in scena l’attrice Amandine Delclos proponendo un ponte culturale con al centro un argomento apparentemente privo d’interesse nella realtà attuale: la rinuncia; un tema di nessuno o poco interesse, diventato improvvisamente molto popolare e perfino necessario a seguito dell’attuale pandemia. La drammaturgia è di Giordano V. Amato, la musica dal vivo di Claudio Micalizzi e i costumi di Roberta Vacchetta.
Sipario sul festival il giorno dopo (mercoledì 30 alle 17.30) con la replica dello spettacolo proposto il giorno precedente dalla compagnia Mutamento Zona Castalia e alle 21 con “Tutto tranne Gramsci” di Anfiteatro Sud (liberamente ispirato a “Le donne di casa Gramsci” di Mimma Paulesu Quercioli), con la regia di Susanna Mameli, e la partecipazione dell’attrice Marta Proietti Orzella.
Biglietti
Il biglietto per gli spettacoli delle 17.30 costa 5 euro e l’abbonamento per tutti e 9 gli spettacoli costa 27 euro. I tagliandi per gli spettacoli delle 21 costano, invece, 8 euro, mentre l’abbonamento per tutti e 9 gli appuntamenti ha un costo di 45 euro. I biglietti si possono acquistare direttamente presso il teatro il giorno dello spettacolo dalle ore 17. La prenotazione è obbligatoria da effetturasi via sms o WhatsApp al numero 380 1759253.
Il teatro
Il Teatro Sant’Eulalia è situato presso la chiesa di Sant’Eulalia, nel quartiere Marina a Cagliari. Il luogo di culto venne edificato nel XIV sec. dai Catalani, nel punto in cui si trovavano la torre pisana di Lapola (antico nome del quartiere Marina) e la chiesetta di S.Maria del Porto. Si tratta di una delle più antiche chiese del quartiere, costruita in stile gotico-catalano, e intitolata alla patrona di Barcellona dai Catalani che avevano appena conquistato la città. Venne modificata diverse volte fino alla costruzione dell’attuale facciata, risalente al XX secolo; all’interno presenta una navata unica con volta a stella. Nel 1990, durante il restauro della sagrestia, venne scoperto un pozzo profondo 16 metri e colmo di detriti. Vennero quindi eseguiti degli scavi che portarono alla luce una porzione della città antica, tra cui una strada lastricata di epoca romana alla quale si sovrappose un’altra strada di epoca medievale. Sono stati portati alla luce anche i resti di un tempietto, un colonnato e vari ambienti sempre di epoca romana, successivamente riadattati nel periodo medievale. Alla chiesa è annesso il Museo del Tesoro di S. Eulalia, dove vengono custoditi paramenti e opere sacre di artigiani sardi dal XVI al XIX secolo, e il Teatro Sant’Eulalia.
La compagnia
Theandric Teatro Nonviolento nasce nel 2001 dall’incontro tra l’attore e regista Gary Brackett e l’attrice, regista e studiosa di filosofia Maria Virginia Siriu. L’esperienza intorno alla quale si concretizza il progetto teatrale è la ricerca condotta dai fondatori sul rinnovamento dei linguaggi artistici in relazione al ruolo sociale del teatro come veicolo capace di canalizzare e divulgare una riflessione critica sull’uomo contemporaneo. L’associazione culturale Theandric svolge fin dalla sua fondazione un’attività di ricerca nell’ambito del teatro “politico”, inteso come teatro totale, un teatro che non ammette frattura tra spazio scenico e sociale ma intende riflettere insieme allo spettatore sui temi più urgenti del vivere contemporaneo e cercare insieme ad esso uno stimolo all’azione che necessariamente non si svolgerà nel momento in cui si vive il rito scenico, ma nella vita quotidiana. Questa ricerca si è focalizzata ben presto sulla nonviolenza come alternativa per la soluzione del conflitto a livello personale, sociale e politico. La nonviolenza è diventata una scelta di vita e il centro del lavoro teatrale, che persegue la sua diffusione e divulgazione attraverso due momenti: gli spettacoli e le manifestazioni culturali e i laboratori nei quali si lavora allo sviluppo della personalità nonviolenta attraverso le tecniche teatrali.
La direzione artistica
Maria Virginia Siriu: laureata in Filosofia all’Università degli studi di Cagliari, debutta come attrice nello spettacolo Don Cristobal e Donna Rosita tratto da Federico Garcia Lorca per la regia di Guglielmo Ferraiola. Dal 1997 al 2000 approfondisce la formazione teatrale studiando con diversi membri del C.I.C.T. di Parigi diretto da Peter Brook: Bruce Myers, Yoshi Oida, Alain Maratrat, Tapa Sudana, Karunakaran Nair, Miriam Goldschmidt e Sotigui Koiuaté. Nel 1997 frequenta un laboratorio del Living Theatre in cui conosce Judith Malina con cui collaborerà come direttrice di scena e assistente di regia fino al 2003 presso il Living Europa. Con la storica compagnia fondata da Beck e Malina parteciperà alla nuova produzione Resistenza Adesso e in workshop e riprese dedicate a produzioni classiche della compagnia come Mysteryes and the Small Pieces e Utopia. Dal 2003 cura le regie della compagnia Theandric, realizzando spettacoli che hanno spesso debuttato nei festival internazionali, su cui spicca il Fringe Festival di Edimburgo.