La sfida della Qualità della vita declinata su tre target generazionali, bambini, giovani e anziani, in base agli indicatori statistici selezionati dal Sole 24 Ore, premia dunque le due province sarde per la fascia d’età più giovane.
“Siamo orgogliosi di questo risultato, ma per Oristano non è una novità assoluta – osserva il Sindaco Andrea Lutzu -. Da anni Torre Grande è premiata dai pediatri italiani con la bandiera verde come spiaggia a misura di bambino. Inoltre, le stesse classifiche del Sole 24 ore ogni anno attribuiscono buoni risultati sulla qualità della vita, con punte di eccellenza su indicatori come l’ecosistema urbano e la sicurezza e purtroppo note dolenti sul fronte dell’economia e del lavoro”.
Lo studio del quotidiano economico sulle tre nuove classifiche “generazionali” (ciascuna composta da 12 parametri) misura con i numeri la vivibilità dei territorio per bambini, giovani e anziani. Gli indicatori evidenziano particolari aspetti che influenzano la qualità della loro vita. Ad ogni parametro è stato assegnato un punteggio per ciascuna provincia da 1000 a 0. E la classifica finale è il risultato della media dei punteggi conseguiti.
I tre nuovi indici documentano la capacità delle istituzioni di mettere in campo servizi efficienti, le relative condizioni di vita, le lacune nei confronti dei più fragili e le aspettative dei più giovani.
Ne emerge un quadro nel quale, da Nord a Sud, i divari territoriali assumono purtroppo anche contorni generazionali.
Mentre si conferma il ritardo generale del Mezzogiorno che nelle tre graduatorie popola quasi sempre il fondo delle classifiche, è confrontando i singoli indicatori che si scoprono realtà locali complesse e sfaccettate.
Così, se Cagliari è prima nella classifica per i bambini e precede Udine e Oristano, Ravenna risulta la più attrattiva per i giovani e Trento per gli anziani.
Scorrendo i singoli indicatori si scopre che sul risultato finale di Oristano incide l’ottimo punteggio ottenuto per il verde attrezzato nel capoluogo con il numero di metri quadrati per ogni bambino, buona la posizione anche per i giardini scolastici e per il numero medio di studenti per classe nelle scuole pubbliche, lo spazio abitativo calcolato come rapporto tra superficie e componenti del nucleo familiare e infine per il numero di pediatri attivi ogni mille residenti. Risultati negativi invece per il tasso di fecondità e per la presenza di scuole dello sport e numero di bambini tra i 6 e i 14 anni che praticano sport agonistico.