Nella biblioteca comunale di Oristano da oggi una targa ed una foto ricordano il libraio Delfio Dovetta.
L’iniziativa è stata promossa dai tanti amiche ed amici che hanno conosciuto e frequentato la fascinosa libreria Einaudi che Dovetta curò e gestì nella Via Eleonora fino al 2012.
Da oggi, grazie all’Assessorato Cultura e alla Biblioteca comunale la Città testimonia un segno di gratitudine di quello stupendo intreccio di libri e di amicizie che Dovetta rappresentò con finezza.
Così il Vice sindaco ha ricordato Delfio Dovetta:
“Mi piace evidenziare l’incrocio di strade, il crocicchio di sentimenti, che riassumono Delfio e il suo lavoro, portato avanti sino alla fine con rigore.
Senza supponenza, Con curiosità e rispetto del suo interlocutore”.
Oristano lo incontrò e lui venne incontro alla Città, scegliendola anche come definitivo approdo di vita e luogo dove è sepolto. Dovetta, nato nel 1952, mise sempre al primo posto sobrietà e finezza. Entrambe sono richiamate dalla insegna scoperta nella sede di via Sant’Antonio e dall’immagine che Giorgio e Simone Cireddu hanno reso disponibile, metafora del suo profondo e ricambiato amore per i libri, il mare, il Sinis che lo ammaliò profondamente.
Enrica Vidali, direttore della biblioteca civica, ha ricordato l’incontro tra entrambi, arrivati in Sardegna ed accomunati dai libri, dalla lettura come occasione e missione, un incrocio di strade che andò oltre la parola scritta, perché anche di arte e musica Dovetta fu finissimo cultore.
A nome di tutti i promotori dell’installazione dedicata al libraio di origini cuneesi ha parlato Emanuela Fadda che ha ripercorso l’amicizia con Dovetta di tante e tanti oristanesi, mostrando un libro ricordo che racconta la discrezione, l’ironia e la raffinatezza sorprendente del libraio, e di ciò che le pareti del suo elegante negozio contenevano: assai più che una libreria, molto più che un libraio.
“Le pagine e gli autori che ebbe la fortuna di consigliare ad amici e clienti erano molto più che semplici tomi, ma la lettrice ed il lettore contavano quanto o più del libro. Il dubbio, la curiosità, la personalità di un vero bibliofilo – ha concluso Massimiliano Sanna, che conobbe Delfio Dovetta come interlocutore dell’Unla Centro servizi culturali di Macomer e di Oristano – è in fondo quella che Delfio sembra ricordare a chi osservi ciò abbiamo appeso alla parete, in attesa che, appena possibile, uno spazio meno raccolto e più solare, lo commemori, anche per l’eclettismo e per il sagace umorismo che hanno costruito una trama bellissima che ha unito – nel segno della parola scritta – Delfio Dovetta all’amata Oristano”.