Arriva in commissione la proposta di legge sugli strumenti finanziari alternativi presentata -come primo firmatario- dal consigliere regionale del gruppo UDC Cambiamo!, Antonello Peru.
Ha iniziato oggi l’iter di discussione e approvazione in commissione Bilancio della legge che ha come obiettivo favorire e promuovere strumenti finanziari innovativi per dare un sostegno concreto a tutto il nostro sistema produttivo nel delicato momento dell’avvio della ripresa dopo la Pandemia.
Strumenti finanziari innovativi come: Mini Bond, Basket Bond e Moneta Complementare, per dare liquidità in tempi brevi alle aziende e per favorire lo scambio di beni e servizi tra le imprese sarde.
“È una legge con potenzialità enormi che penso e spero possa raccogliere un ampio consenso tra le forze politiche.”
PERU
Sono due le misure contenute nella proposta di legge.
“Con la prima vogliamo creare le condizioni per garantire liquidità in tempi rapidi alle aziende sarde, favorendo l’accesso ai mercati finanziari anche alle piccole e medie imprese. Per farlo si utilizzano strumenti finanziari alternativi, disciplinati da leggi nazionali e regolamentati dalla Consob, come i Mini Bond e i Basket Bond. Il provvedimento prevede tra le altre cose la possibilità di abbattere i costi, a carico delle imprese, necessari per la collocazione delle emissioni obbligazionarie. Anche alla SFIRS viene riservato dalla legge un ruolo primario nell’applicazione di questi strumenti finanziari.
La seconda misura introduce e disciplina il funzionamento dei circuiti di compensazione multilaterale e multitemporale che utilizzano la moneta complementare.
Uno strumento per favorire e incentivare lo scambio di beni e servizi tra le imprese sarde. Si innesterebbe in questo modo un processo di economia circolare con una moneta complementare sarda, utilizzata dalle imprese per gli acquisti, ma anche per il pagamento di tributi locali e regionali. L’obiettivo ambizioso è raggiungere una maggiore autonomia finanziaria nell’isola, a tutto vantaggio delle nostre imprese.
E a questo proposito ritengo sia oramai indispensabile un intervento deciso per dare piena funzionalità all’Agenzia Sarda delle Entrate. Nata con grandi ambizioni cinque anni fa non è stata ancora messa nelle condizioni di poter operare e di svolgere pienamente le funzioni per le quali è stata creata.
Faccio un esempio per tutti: l’Agenzia Sarda non può ancora ricevere direttamente i tributi regionali, neanche quelli di cui deve incamerare i 10/10.
IRAP e Addizionale regionale vengono incassati prima dalla Tesoreria dello Stato per poi essere trasferiti alla Regione. Un giro senza senso che serve solo a limitare i nostri spazi di autonomia. Chiedo dunque che si dia continuità al lavoro del Commissario Straordinario ma anche strumenti e risorse per poter negoziare con lo Stato la riscossione diretta quanto meno dei tributi su cui lo Stato non deve trattenere niente.”