Sono circa 140 gli iscritti ai seminari in programma nella cornice dell’antica tonnara di Su Pranu: insieme ai sardi, arrivano da Veneto, Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia, ma anche Svizzera e Polonia, per seguire le lezioni di un corpo docente che schiera nomi di spicco della musica di matrice popolare: Luigi Lai terrà il corso di launeddas, Marcello Peghin quello di chitarra; il tamburo a cornice ha come maestro Andrea Piccioni, la mandola lo stesso Mauro Palmas; la classe di canto popolare avrà in cattedra Elena Ledda e Simonetta Soro, quella di canto corale Alessandro Foresti, mentre si andrà a lezione di canto a tenore con il Cuncordu de Orosei; con Gigi Biolcati si farà pratica di body percussion, ovvero l’arte di suonare il corpo, a Giulia Cavicchioni è affidato il laboratorio musicale per bambini e adulti, a Mario Incudine e Silvano Lobina quello di musica d’insieme.
Parallelamente alle attività didattiche dei seminari, Mare e Miniere proporrà negli stessi giorni un cartellone fitto di concerti con artisti e formazioni di primo piano nel campo della ricerca e della sperimentazione intorno alle musiche tradizionali del bacino mediterraneo: l’orchestra Musica Spiccia, l’arpista Vincenzo Zitello, Stefano Saletti con la Banda Ikona, il polistrumentista curdo Mübin Dünen, Valerio Corzani con l’ensemble La Lusignuola, Andrea Piccioni con i suoi tamburi a cornice, i Trouveur Valdotèn, il trio napoletano Suonno D’Ajere, e, tra i sardi, i Cordas et Cannas in versione acustica e il bandoneonista Fabio Furia in duo con il chitarrista Alessandro Deiana; ma avranno modo di esibirsi anche i docenti dei seminari, a partire dal loro esponente più rappresentativo, il maestro di launeddas Luigi Lai (ottantanove anni il mese prossimo), e ci sarà spazio pure per gli allievi dei corsi, protagonisti con i loro insegnanti del concerto finale che suggellerà la sette giorni di Mare e Miniere a Portoscuso, in attesa di successivi appuntamenti previsti nel corso dell’estate in altri centri dell’Isola.
- I concerti
La settimana di concerti nella cittadina sulcitana si apre dunque questo lunedì – 21 giugno – con un evento speciale per salutare l’inizio dell’estate e la Festa della Musica, appuntamento internazionale che quest’anno assume un significato speciale, di speranza e ripartenza. In programma una variegata serie di cinque set in scaletta a partire dalle 19 in alcuni dei luoghi più significativi di Portoscuso. L’apertura è affidata all’orchestra Musica Spiccia, che accompagnerà gli spettatori dal lungomare alle altre tappe della serata. Si tratta di una formazione particolare, nata quindici anni fa in seno al Baule dei Suoni, associazione di promozione sociale con base ad Albese con Cassano, vicino a Como; diretto dalla fondatrice Giulia Cavicchioni, musicista e insegnante di violino, l’organico è composto da venti elementi di diverse età, dai dodici ai settant’anni, che suonano archi, fiati, fisarmoniche, corde e percussioni.
La scaletta della serata prevede alle 19.15 una formazione storica e tra le più popolari della scena musicale sarda, con i suoi quarantadue anni di attività: i Cordas et Cannas, attesi a Portoscuso in una rara esibizione acustica e in trio, con i fondatori Frantziscu Pilu (voce, flauto, armonica, sulittu, organetto) e Bruno Piccinnu (percussioni), affiancati dal chitarrista Gianluca Dessì, membro della band da sei anni, che eseguiranno, in versione acustica, i classici del loro repertorio, alcuni brani storici arrangiati per l’occasione e qualche anticipazione dal prossimo disco in uscita.
Intorno alle 20.15, il terzo set ha per protagonista Vincenzo Zitello: pioniere e divulgatore dell’arpa celtica in Italia, il musicista modenese, classe 1956, ha portato le sue note nei teatri più importanti, luoghi storici, festival internazionali, radio e tv, in Italia e nel mondo, ha collaborato a più di centoventi registrazioni discografiche, con artisti di ogni genere musicali. È di quest’anno il suo dodicesimo album, “Mostri e prodigi”.
Sono sardi i membri del duo di scena intorno alle 21.30, che amalgama il suono passionale del bandoneon di Fabio Furia, tra i più apprezzati interpreti dello strumento a mantice, col virtuosismo della chitarra di Alessandro Deiana. Nel loro album “A los maestros“, che presta titolo e repertorio alla loro esibizione, tutti i brani sono incentrati sullo stile e sugli arrangiamenti degli storici duo di Anibal Arias con Osvaldo Montes, e di Juanjo Dominguez con Julio Pane: un repertorio profondamente romantico, nostalgico, raffinato e coinvolgente, che viene reinterpretato e unito al personale gusto musicale dei due artisti isolani.
Un viaggio tra i suoni e le culture del Mediterraneo, alla ricerca di un linguaggio musicale e lirico capace di unire popoli diversi, un affascinante folk world-mediterraneo, meticciato, una miscela ricca di ritmi e melodie, suggestioni e colori: si presenta così il concerto conclusivo (inizio previsto alle 22.15) della lunga giornata inaugurale di Mare e Miniere; all’antica tonnara di Su Pranu tiene banco la Banda Ikona, formazione creata dal polistrumentista e compositore Stefano Saletti (già fondatore e anima di un gruppo storico della nuova musica popolare come i Novalia), che riunisce alcuni dei più accreditati esponenti della world music italiana, come Barbara Eramo, Gabriele Coen, Mario Rivera, Giovanni Lo Cascio. Dopo il successo dei precedenti dischi “Soundcity” e “Folkpolitik”, lo scorso marzo è uscito il nuovo album di Stefano Saletti & Banda Ikona, “Mediterraneo Ostinato”, che chiude una trilogia dedicata a raccontare il difficile dialogo tra la sponda nord e sud, i drammi dei migranti, la ricchezza, le speranze e il dolore che attraversano le “strade” del “mare di mezzo”.
Un evento speciale al centro anche della seconda serata della rassegna, martedì 22: “A Cuncordia”, questo il titolo, sarà un recital dedicato alla memoria di Giovanni Ardu, una delle quattro voci di Su Cuncordu ‘e su Rosariu, il coro della Confraternita del Rosario del paese di Santu Lussurgiu (in provincia di Oristano), formazione tra le più rappresentative del tipico canto “a cuncordu” che accompagna i riti liturgici in Sardegna, in particolare della Settimana Santa. Tra musica, immagini, ricordi e testimonianze, la serata (con inizio alle 21.30) vedrà la partecipazione degli etnomusicologi Ignazio Macchiarella e Marco Lutzu, dell’esperto di musica e tradizioni della Sardegna Ottavio Nieddu, del regista Gianfranco Cabiddu e di alcuni dei musicisti che fanno parte del cast di “Sonos ‘e memoria”, il celebre cine-concerto da lui ideato e diretto, con decine e decine di repliche dopo il debutto nel 1995, e documentato anche dal suo film “Passaggi di tempo”: Luigi Lai, Mauro Palmas, la cantante Elena Ledda, oltre allo stesso Cuncordu ‘e su Rosariu. In programma anche la visione di un video inedito su Giovanni Ardu, prodotto da Mare e Miniere, e spezzoni di “Passaggi di tempo” introdotti da Gianfranco Cabiddu.
Due diversi appuntamenti in agenda per mercoledì 23. Il primo, alle 21.30 è un incontro letterario: Bruno Gambarotta – scrittore, giornalista, quarant’anni di esperienza in RAI come autore e regista, conduttore e attore di serie televisive – presenta il suo nuovo libro, “La confraternita dell’asino“, pubblicato lo scorso autunno da Manni editori: un romanzo divertente e coinvolgente, in cui si ride e si riflette sull’abuso della credulità popolare, sul mondo dell’informazione e sul precariato lavorativo e sentimentale.
Alle 22.15 un’altra produzione originale di Mare e Miniere: “Azadì”, un incontro in musica e poesia tra Sardegna e Kurdistan scaturito dall’incontro tra il polistrumentista curdo Mübin Dünen e Mauro Palmas, da sempre sensibile agli stimoli provenienti da altri paesi e culture, che metterà a confronto il patrimonio delle danze della Sardegna con quelle della tradizione curda: due repertori di grande ricchezza ritmica e sonora. Mauro Palmas alle corde della sua mandola, del liuto cantabile e del mandoloncello, e Mübin Dünen al nay, santur, percussioni e duduk, saranno affiancati da Alessandro Foresti al pianoforte e alla fisarmonica, e Silvano Lobina al basso. Alla parte musicale si accompagnerà un filo narrativo, costituito dai versi delle poesie di due autori curdi, Sherko Bekas e Choman Hardie, e delle sarde Lorena Carboni e Maria Gabriela Ledda, scelti e interpretati da Simonetta Soro.
Musica e letteratura si incontrano e dialogano anche nello spettacolo che apre la serata di giovedì 24 (sempre alle 21.30): “Le galline pensierose”, una selezione delle brevissime storie raccolte nell’omonimo libro di Luigi Malerba, che Valerio Corzani, musicista, autore e conduttore di Rai Radio 3, offrirà al pubblico intercalandole agli interventi musicali dell’ensemble La Lusignuola, un trio specializzato nel repertorio barocco; nelle corde di Erica Scherl (violino), Lorenzo Marquez (violino) e Olena Kurkina (tiorba), il repertorio del Seicento italiano costituisce la colonna sonora ideale per questi testi, grazie alla fantasia e alle bizzarrie che i compositori dell’epoca, liberi di sperimentare senza costrizioni formali, esplorarono con grande freschezza e inventiva.
Il secondo set di giovedì proporrà un’altra produzione originale: “Pesa su ballu”, questo il titolo, vedrà coinvolti i fratelli Rémy e Vincent Boniface del gruppo Trouveur Valdotèn, e un nucleo di musicisti impegnati negli stessi giorni come docenti dei seminari: Luigi Lai con le sue launeddas, i cantori del Tenore e Cuncordu de Orosei, Andrea Piccioni con i suoi tamburi a cornice, Gigi Biolcati alle percussioni, la cantante Elena Ledda, Mauro Palmas e l’eclettico Mario Incudine, cantautore, attore, regista, musicista e autore di colonne sonore, uno dei personaggi più rappresentativi della nuova world music italiana.
Ad Andrea Piccioni spetterà anche il compito, ventiquattr’ore dopo, di aprire la serata di venerdì 25. Virtuoso dei tamburi a cornice, attraversando con il suo stile i confini del jazz, della world music e della musica antica, il percussionista romano conta tournée in tutto il mondo con artisti come Bobby McFerrin, Paul McCandless, Riccardo Tesi e Gianluigi Trovesi, tra gli altri.
Il secondo set di venerdì punterà i riflettori sui Trouveur Valdotèn, gruppo nato nel 1979, e oggi composto da Alessandro Boniface, sua moglie Liliana Bertolo e i loro figli Rémy e Vincent Boniface. Impegnati nella ricerca e riproposizione degli antichi canti e delle danze tradizionali del loro territorio e delle regioni limitrofe, appartenenti alla stessa cultura alpina, i quattro interpretano un repertorio che comprende canti in patois e in francese, e arie di danza, utilizzando strumenti propri della tradizione: fisarmonica, violino, flauto, clarinetto, cornamusa.
Preceduto sul palco da una nuova apparizione (alle 21.30) dell’orchestra Musica Spiccia, tiene banco nella penultima serata, sabato 26, il gruppo Suonno D’Ajere composto dalla cantante Irene Lupe Scarpato, Marcello Smigliante Gentile (mandolino, mandoloncello) e Gian Marco Libeccio (chitarra classica): tre musicisti provenienti da esperienze musicali diverse, dal jazz alla musica leggera, dalla musica popolare a quella classica, ma da sempre affascinati dalla canzone napoletana. Attivo dal 2016, il trio ha via via sviluppato un credo rigoroso, con l’obiettivo di segnare un filo conduttore nella canzone partenopea dal ‘500/’600 fino ai nostri giorni, individuando attraverso un criterio storico/stilistico, i brani più rappresentativi.
Gran finale, domenica 27, con un concerto che avrà per protagonisti gli allievi e i docenti dei seminari, al termine dell’intensa settimana di lezioni che li avrà impegnati tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19: una produzione originale affidata alla direzione di Mario Incudine e Silvano Lobina, responsabili del laboratorio di musica d’insieme; un momento di incontro e sintesi ideale fra il versante didattico e quello concertistico di Mare e Miniere, per suggellare appropriatamente la densa settimana a Portoscuso.
A precedere e introdurre idealmente la settimana nella cittadina sulcitana, domenica (20 giugno) è in programma un nuovo appuntamento della serie Muidas, “marchio” che distingue gli eventi di Mare e Miniere ambientati in luoghi di particolare fascino: così, dopo le due recite de “Il Divino Cammino” con l’attore Alessandro Anderloni e la musica dal vivo di Mauro Palmas, che si sono tenute il primo giugno al vulcano spento di Monte Lisiri nei pressi di Ittireddu (Ss) e l’indomani alla Gola di Is Cioffus, tra le montagne di Sarroch, stavolta è il turno dell’arpista Vincenzo Zitello, in concerto alle 19 in un altro sito caratteristico: la Tomba dei Giganti di “Perda ‘e accuzzai”, nei dintorni di Villa San Pietro, a una trentina di chilometri da Cagliari.
Nel rispetto delle norme anti Covid-19, per partecipare a questo come a tutti gli altri eventi in programma, sono necessarie la registrazione e la prenotazione via mail all’indirizzo [email protected].
La quattordicesima edizione di Mare e Miniere è organizzata dall’associazione culturale Elenaledda Vox con il contributo dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna, del Comune di Portoscuso e delle altre Amministrazioni Comunali interessate, con la collaborazione di Sardinia Corsica Ferries e la media partnership di Blogfoolk.