Una bambina di nove anni, Emma D’Amico, ha di recente rinvenuto casualmente, durante una passeggiata in un uliveto vicino a Sassari, un interessante reperto archeologico.
Si tratta di una piccola statuina di figura barbata, alta poco più di 7 cm, mancante di parte del braccio destro, della gamba destra, del piede sinistro.
Accortasi della probabile valenza culturale, la madre, Maria Teresa Salaris, ha segnalato il ritrovamento alla Soprintendenza, che ha provveduto a un sopralluogo sul posto e quindi al ritiro e al trasporto della statuina al proprio Centro di Restauro dove, asportate le incrostazioni di terra che la rivestivano, è stata sottoposta alle analisi preliminari.
Il ritrovamento è stato l’occasione per avviare un progetto didattico con la classe frequentata da Emma, la IV B della Scuola Primaria di San Giuseppe.
Su iniziativa delle Maestre Antonella Spanedda, Maria Antonietta Stangoni e Assunta Lai, in collaborazione con la Soprintendenza è stato avviato il laboratorio “A scuola di Archeologia”, un progetto didattico curato dall’archeologa Nadia Canu e dalla restauratrice Eliana Natini.
Alla presenza della Dirigente Scolastica Rossella Deprado, la particolare lezione ha visto come protagonista la piccola Emma: dopo il racconto del ritrovamento, alunni e insegnanti hanno potuto vedere da vicino la statuina portata a scuola per l’occasione.
Quindi le funzionarie della Soprintendenza hanno illustrato alla classe il comportamento da tenere in caso di scoperte fortuite di beni culturali e quali siano le attività legate alla tutela del patrimonio culturale.
Tantissime sono state le domande dei bambini rivolte all’archeologa e alla restauratrice, sulle scoperte, sugli scavi archeologici e sulle attività del Centro di Restauro, ma la curiosità è stata polarizzata soprattutto dalla statuetta: chi è la figura barbuta, forte e muscolosa rappresentata?
Si tratta forse di Ercole, il cui culto in Sardegna e in particolare nell’area turritana era particolarmente sviluppato. Basti pensare che l’Asinara era nota in antichità come Hercules Insula e diverse sono le rappresentazioni di questo semidio rinvenute a Turris Libisonis, la colonia romana che sorgeva nell’area di Porto Torres, nonché nel territorio circostante.
Le attività didattiche con la Soprintendenza proseguiranno nel corso del prossimo anno scolastico, mentre la statuina sarà conservata presso il Centro di Restauro della Soprintendenza.