“Tutta l’Ugl esprime il suo cordoglio alla famiglia di Antonio, l’operaio di 46 anni di Francavilla in Sinni (PZ) rimasto vittima di un incidente sul lavoro a Chiaromonte (PZ): ha lottato ma non ce l’ha fatta ed è deceduto all’ospedale San Carlo di Potenza.
Chi era Antonio
Il mal capitato si occupava della realizzazione delle armature metalliche dei manufatti in cemento armato, al momento dell’infortunio stava lavorando nell’azienda C&P Costruzioni quando sarebbe precipitato da un muretto: un ennesimo brutto incidente che deve far riflettere su quanto la sicurezza per i nostri lavoratori sia sempre più precaria.
Purtroppo – si legge in una nota Ugl – la Basilicata piange l’ennesima vittima sul lavoro che va ad aggiungersi sul libro nero del resto d’Italia.
Questo il risultato derivante anche da una politica di austerity e contenimenti dei costi che vede la sicurezza sul lavoro spesso penalizzata da questi tagli, con i risultati che abbiamo tutti davanti agli occhi.
Una battaglia di civilità
L’Ugl da sempre si batte perché la sicurezza sul lavoro sia un investimento delle aziende e non un costo in bilancio: la sicurezza dei lavoratori e’ una battaglia di civiltà.
Questi tragici avvenimenti devono portare a una riflessione urgente e importante sull’applicazione delle norme di sicurezza nei luoghi di lavoro e sugli investimenti dove l’Ugl Basilicata sposerebbe qualsiasi iniziativa per riaffermare la priorità della sicurezza sul posto di lavoro.
L’intento dell’o.s. è lanciare un messaggio chiaro a tutte le istituzioni preposte sollecitando nell’attuare reali controlli e vigilare maggiormente sulle condizioni di sicurezza dei lavoratori e dei posti di lavoro.
La vita viene prima di tutto
Stop agli incidenti sul lavoro, la vita prima di tutto: serve cambiare registro, l’ipotesi dell’Ugl è che gli infortuni siano conseguenza della crescente pressione sui lavoratori, del continuo rincorrere scadenze e obiettivi, a fronte anche delle riduzioni di personale. È giunto il momento di iniziare dalla Basilicata un vero percorso che costruisca nel Paese una cultura della sicurezza sul lavoro.
Attraverso appalti sempre di più al ribasso, utilizzo di manodopera in nero, pochi controlli, si alimenta l’illegalità e di conseguenza si aprono le porte anche alla criminalità, al banditismo imprenditoriale, tutto a scapito di chi lavora.
Cosa ci proponiamo
Per questo, l’Ugl con ‘Lavorare per Vivere’ sensibilizza da sempre l’opinione pubblica sul tema delle ‘cosiddette’ morti bianche invitando le Autorità competenti ai controlli di agire con sanzioni pesanti su chi non rispetta le regole”.