E’ ben noto che d’estate, col divertimento a portata di mano e il caldo che consente di stare più a lungo fuori casa, la possibilità che i nostri ragazzi si trovino alle prese col mondo della droga è davvero molto elevato.
Per altro, come hanno testimoniato alcune delle persone che tra lunedì sera a Nuoro e martedì a Villacidro, l’età media del primo consumo di droga si sta abbassando. Ci sono state testimonianze tramite le quali i volontari sono venuti a sapere che perfino undicenni iniziano a sperimentare la droga coi primi spinelli.
Non solo, le persone lamentano il fatto che la tendenza dei media a far apparire normale qualsiasi eccesso, sta portando i nostri ragazzi a sentirsi liberi di consumare droga e senza alcuna coscienza. “Ai miei tempi chi faceva uso di droga almeno si vergognava e non si mostrava in pubblico, oggi i ragazzi fumano gli spinelli nelle piazze e guai a chi gli dice di fare il contrario” ha detto ai volontari un signore che ha ricevuto i libretti.
Una signora ha detto “ho avuto un figlio che è caduto in quel mondo ed ha impiegato trent’anni ad uscirne. E’ rimbalzato da una comunità all’altra ed ora che ha sessant’anni è a casa e devo occuparmene io”.
Testimonianze che suscitano a riflettere ma che sono all’ordine del giorno quando si parla droga in quanto questa “è l’elemento più distruttivo presente nella nostra cultura attuale” per etichettarla con le parole di L. Ron Hubbard.
La gente rimane incredula di fronte al problema droga in quanto sono a disposizione enormi risorse per potersi occupare efficacemente del problema. La droga è un problema culturale e la possibilità di fare prevenzione è tanta. Per questo i volontari proseguiranno con una nuova iniziativa nella serata di mercoledì 30 giugno a Cagliari. L’unica cultura da avvalorare è quella della libertà dalla droga.