Cagliari, 30 giu. – “I ritardi del Governo rischiano di compromettere la filiera italiana del riuso e del compostaggio delle plastiche biodegradabili. Un grave danno per il nostro Paese che, grazie all’impegno e agli investimenti di centinaia di aziende, è leader del mercato europeo con il 66 per cento delle produzioni”.
È quanto afferma il deputato Andrea Vallascas (L’Alternativa c’è) che ha presentato un’interrogazione al ministro della Transizione Ecologica in merito al ritardo nell’adozione della Direttiva SUP (Single-Use Plastics) sui prodotti di plastica monouso e sulla promozione di approcci circolari e prodotti riutilizzabili, sostenibili e non tossici.
“Entro il 3 luglio – spiega Vallascas – i Paesi dell’Unione europea devono presentare a Bruxelles un programma di attuazione della Direttiva SUP, nel quale vengono spiegate le misure e le procedure che intendono adottare o hanno già adottato per ridurre la pressione delle plastiche monouso sull’ambiente e per ridurre la produzione di rifiuti marini riconosciuti come problema mondiale di dimensioni sempre più vaste”.
“Il Parlamento – prosegue – ha recepito la Direttiva ad aprile, ma siamo ancora in attesa del decreto legislativo da parte del Governo, oltre a mancare il piano da inviare alla Commissione europea. Soprattutto il Governo deve urgentemente riconoscere la possibilità di utilizzare i prodotti in bioplastica qualora sia assicurata la possibilità di conferimento nel circuito di raccolta e riciclo della frazione organica dei rifiuti urbani. In assenza di tutto questo, i prodotti monouso (posate, cannucce, bastoncini cotonati, agitatori per bevande, aste per i palloncini e contenitori per alimenti) non potranno più essere realizzati, non solo in plastica tradizionale, ma neanche in bioplastica biodegradabile e compostabile”.
“Una beffa – conclude – per un Paese che ha avviato con grande anticipo rispetto ai partner europei percorsi virtuosi per il riciclo e il riuso delle plastiche biodegradabili e compostabili. Oggi l’Italia è leader europeo del settore. Grazie a 280 aziende in attività che occupano 2.780 addetti il nostro Paese rappresenta il 66 per cento delle produzioni in Europa con un fatturato annuo di 815 milioni di euro. Tutto questo rischia di essere vanificato dai ritardi del Governo”.