Indubbiamente, molti nuovi pericoli costituiscono motivo di riflessione e richiedono un intervento immediato: cyberbullismo, crisi economica, pandemia, forme di sofferenza psichica da parte di adulti e adolescenti.
Tuttavia il problema della propagazione del consumo di droga rimane una piaga aperta e dolorosa e in un certo senso sembra sia stato parzialmente accantonato.
Eppure gli studi in materia dovrebbero allarmarci. Il consumo di sostanze psicotrope nel 2019, costituito da vecchie conoscenze come eroina e cocaina o crack e dall’introduzione di nuovi allucinogeni per lo più sintetici meno tracciabili (32 Nuove Sostanze Psicoattive (NPS), 19 delle quali sconosciute in tutta Europa) è piuttosto elevato (Relazione annuale al parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia anno 2020 (dati 2019); http://www.politicheantidroga.gov.it/media/2984/relazione-annuale-al-parlamento-2020-dati-2019.pdf): 373 morti per overdose (+11%) di cui 169 a causa dell’eroina; 7.480 ospedalizzazioni direttamente droga-correlate; 27.913 persone trattate dai servizi pubblici per le dipendenze per uso primario di cocaina; 3.384 denunce legate al traffico di eroina; i quantitativi di sostanze stupefacenti sequestrati risultano superiori a 100 kg ogni 100.000 residenti in Calabria, Sardegna, Puglia, Toscana e Sicilia e raggiungono i 379 Kg pro-capite in Liguria; le attività economiche connesse al mercato delle sostanze psicoattive illegali sono stimate intorno ai 15,8 miliardi di euro.
Per tal ragione non si deve arretrare circa la divulgazione, soprattutto a scuola, dei pericoli relativi all’assunzione di stupefacenti e la denuncia di circuiti malavitosi dediti allo spaccio.
In realtà, diversi leader di associazioni, uomini delle forze dell’ordine, comuni cittadini e giornalisti hanno messo a repentaglio la propria incolumità per difendere la propria comunità dal veleno della tossicità e dalle malattie che ne derivano (HIV, epatite etc.).
Tra i tanti degni di ammirazione il CNDDU ricorda la figura della straordinaria reporter per il Dublin Sunday Indipendent, Veronica Guerin, il cui assassinio ricorre proprio il 26 giugno, la quale, per l’efficacia delle sue inchieste e la sua indomita fiducia nella libertà di stampa, è stata nel 2000 indicata come uno dei 50 eroi della libertà di stampa nel mondo da parte dell’International Press Institute.
La giornalista era stata più volte minacciata per i dossier pubblicati sui periodici irlandesi che inchiodavano alcuni narcotrafficanti e boss negli anni ‘90, materiale molto attendibile e corredato da prove che venivano fornite anche da alcuni informatori di fiducia; eppure neanche le intimidazioni rivolte alla sua persona e ai suoi familiari erano bastate a fermarne l’operato: ci riuscirono due uomini in sella a una motocicletta con sei colpi sparati probabilmente da Patrick Holland con la sua 357 magnum.
Guerin appena due giorni dopo il suo vile assassinio avrebbe dovuto parlare al Freedom forum a Londra; il tema scelto in qualità di relatrice sarebbe stato “Morire per dire la verità: giornalisti in pericolo”. Dopo la sua morte lo sdegno di molti cittadini irlandesi determinò una reazione violenta nei confronti dei narcotrafficanti costringendo molti boss alla fuga in altri Paesi.
Il CNDDU propone durante i percorsi didattici, oltre ai progetti di sensibilizzazione già presenti in molte scuole, la realizzazione di un contenitore / museo virtuale “Non intossichiamoci” incentrato sulle principali rotte del narcotraffico, i principali boss, i martiri della legalità caduti durante la loro lotta contro la diffusione delle droghe e i maggiori danni derivati dall’assunzione di sostanze stupefacenti. #NonIntossichiamoci
“Le droghe stanno distruggendo la nostra società, generando crimine, diffondendo malattie come l’AIDS, e uccidendo la nostra gioventù e il nostro futuro” (Kofi Annan)
prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU