La polemica, ormai stantia, non ha funzionato. La consigliera Esposito dovrebbe prenderne atto e trovare un nuovo tema con cui portare avanti la sua legittima opposizione. Se rinunciasse alla posa che ha assunto sarebbe una buona notizia per tutta la città. Temo però rimarrà legata al proprio ruolo di aprioristica contrarietà alle scelte dell’Amministrazione.
Un cambio di atteggiamento sarebbe oggettivamente un passo avanti: per il bene della città in generale e per la politica in particolare. Riuscire a ragionare sui temi senza contrapposizioni inutili.
Al contrario dell’atteggiamento di chiusura della precedente amministrazione di sinistra su tanti dossier, ho sempre ritenuto che nella gestione della cosa pubblica ogni contributo meritasse di essere preso in esame: tutte le considerazioni che la Consigliera Esposito fa oggi, sarebbero potute essere oggetto di confronto prima. Avrei avuto il piacere di discutere con lei e spiegarle tutte le valutazioni che hanno portato alla scelta fatta da questa Amministrazione circa i progetti Unesco. Fra queste valutazioni rientrano non solo una oculata spesa delle risorse dei cittadini, ma anche la presa d’atto di bandi e candidature passate, avanzate proprio durante l’amministrazione Bruno/Esposito, finite nel nulla. E lo dico senza intento polemico.
I rapporti e la rete di sostegno alla candidatura di Alghero cui fa riferimento la Consigliera Esposito sono poi rapporti e reti evidentemente non istituzionalmente cristallizzate, ma rapporti interpersonali.
Se l’obiettivo fosse stato – o se ancora fosse – quello di far funzionare ciò che in passato non ha dato i risultati sperati, allora che si mettano a servizio del progetto anche tutti questi rapporti, stia certa la consigliera Esposito che non troverà la porta sbarrata, anzi, mi troverà totalmente connesso.
Per sottolineare ancora una volta il lavoro che in ambito Unesco stiamo portando avanti, ricordo che Alghero è capofila di 61 comuni sardi nella candidatura al riconoscimento nel patrimonio mondiale Unesco dell’Arte e dell’architettura preistorica della Sardegna (con 2 siti su 35: le necropoli preistoriche di Anghelu Ruiu e Santu Pedru). Questa candidatura ha già rapidamente superato l’esame della Direzione Generale Unesco presso il Ministero della Cultura, ottenendo l’iscrizione a Parigi nella Tentative list: un primo fondamentale traguardo per iscrivere il nostro patrimonio storico e archeologico nel novero del Patrimonio mondiale Unesco.
L’attacco di oggi sembra solo il frutto di un pretesto, un poter dire “ve l’avevo detto” ma senza sapere davvero cosa.
Nessuno scollamento dalla realtà insomma, solo la triste constatazione del livello del dibattito politico dell’opposizione.
La Cultura, come la gestione delle risorse e la comunicazione istituzionale, sono cose serie. Cerchiamo di rispettarle.