Alessandra Palazzotti, direttore nazionale di Special Olympics Italia, ha raccontato come gli Smart Games siano nati su ispirazione diretta degli stessi atleti. “Giochi a distanza ma nei quali tutti sono stati molto uniti”, ha spiegato, raccontando come si possa fare sport anche da parte dei diversamente abili in tempo di pandemia, coniugando l’attività con il distanziamento. “Tutti i ragazzi hanno insegnato cosa sono il coraggio e la determinazione. In questi ultimi due anni abbiamo realizzato iniziative che hanno aiutato tutti ad essere più forti”.
“Gli Special Olympics hanno messo assieme famiglia e inclusione”, ha aggiunto Alessandra Palazzotti, dove lo sport è stato l’obiettivo per condividere passione e amicizia”. Poi Andrea Ferraro, atleta di Biella, ha raccontato come gli Smart Games “hanno dato la possibilità di fare sport e avere relazioni sociali anche durante l’isolamento sociale, nel periodo più duro del Covid”, raccontando la sua personale esperienza nel nuoto.
E su quale sia stato l’aspetto più importante di questa esperienza, Ferraro non ha avuto dubbi: “Sentirmi apprezzato da chi prima vedeva in me solo la disabilità, questo è stato il riconoscimento più grande”. Una sorta di ‘parità di genere’ acquisita sul campo, grazie allo sport, che dimostra la sua straordinaria forza di superare anche ostacoli che talvolta paiono insormontabili. Durante la diretta Rai si sono sentite anche le voci di altri atleti, che hanno raccontato le loro esperienze e la loro passione.
In conclusione Ferraro (che era accompagnato dietro le quinte dalla mamma Michela) ha dato appuntamento al gennaio 2022 a Kazan, guardando già fin da ora al grandissimo appuntamento dei Giochi Invernali Mondiali Special Olympics 2025, recentemente assegnati alla città di Torino. Il conto alla rovescia è già iniziato.