I prezzi record della benzina sono una stangata per oltre 8 italiani su 10 (84%) che hanno deciso di spostarsi in auto, moto o camper per vacanze dell’estate 2021. E’ quanto emerge dall’analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su dati Istat in riferimento al nuovo record fatto segnare dai carburanti in Italia proprio nel periodo in cui le famiglie partono per le ferie estive alla ricerca di un po’ di libertà e di tranquillità dopo le limitazioni imposte dall’emergenza Covid. Questa impennata dei prezzi si traduce per le tasche degli italiani in un salasso da 88 euro in media ogni volta che ci si ferma al distributore per il pieno e la spesa – sottolinea Uecoop – sale ancora se si fa rifornimento in autostrada dove i carburanti costano già di più rispetto alle pompe che si trovano sulla rete viaria locale.
Contro il rincaro dei carburanti che spesso si verificano proprio quando la gente si mette in viaggio per le vacanze, famiglie e imprese – continua Uecoop – possono seguire alcune regole di autodifesa che vanno dalla caccia al prezzo migliore nella propria area di residenza o lavoro all’utilizzo del self service che di solito è più conveniente rispetto al servito, dalla ricerca delle cosiddette “pompe bianche” non controllate dai grandi marchi del petrolio alle partenze con il pieno fatto prima di entrare in autostrada, dalla verifica della distanza da percorrere con la scelta del percorso più breve alla manutenzione regolare dell’auto, della moto o del camper – continua Uecoop – in modo da rendere più efficiente il motore e ottimizzare l’utilizzo del carburante.
Il balzo dei carburanti – evidenzia Uecoop – si registra proprio nel giorno in cui il disaccordo tra i Paesi Opec sull’aumento della produzione di greggio ha spinto il barile verso i 78 dollari, ai massimi dal 2018. Il problema però – afferma Uecoop – è che il petrolio di oggi non è certo quello che serve per la benzina venduta alle famiglie e alle imprese italiane in questo periodo e quindi sui prezzi alla pompa si rileva sempre un certo strabismo temporale. In Italia– sottolinea Uecoop – il costo dei carburanti segue sempre in maniera rapidissima l’aumento del prezzo mondiale del petrolio, mentre non retrocede altrettanto velocemente quando le quotazioni dell’oro nero scendono. Una situazione che – conclude Uecoop – ha pesanti ripercussioni sui bilanci di imprese e famiglie e rappresenta un freno alle possibilità di rilancio del Paese dopo la pandemia.